Il mieloma multiplo è la seconda neoplasia ematologica per incidenza. Tale patologia non comporta solo un impatto negativo a livello fisico e psicologico, ma è caratterizzato da difficoltà economiche per pazienti e caregiver. Ci sono riduzione e abbandono dell’attività lavorativa, perdita di giornate di lavoro e calo della capacità produttiva. Sono oltre 8mila euro di costi indiretti per il paziente annualmente. Si aggiungono, inoltre, costi diretti sanitari e non sanitari annui di più di 2mila euro per spese di assistenza, farmaci e visite specialistiche. Il 53,1% dei pazienti e il 24,5% dei caregiver sono costretti ad abbandonare il proprio lavoro.
Si parla di un’indagine svolta da Ail, Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma. Lo scopo dello studio è dare strumenti di riflessione per i clinici e le istituzioni in modo da ottimizzare la gestione del mieloma multiplo. Un modo per apportare qualità alla vita dei pazienti e dei loro familiari. Ogni anno si contano 6mila nuovi casi e sono oltre 35mila le persone che convivono con la malattia e che si stanno curando. Ecco perché Ail si è fatta promotrice di questa importante indagine.
La sopravvivenza del Mieloma che tuttora è considerata una malattia incurabile, è cambiata negli ultimi 5-10 anni in modo importante, aumentando da tre a cinque volte. I pazienti che abbiamo iniziato a curare 10 anni fa hanno sopravvivenze da 8 a 10 anni. Nel frattempo, la ricerca è andata avanti e le terapie sono ancora migliorate, con risposte complete dal 20 al 70%; quella che sarà la sopravvivenza che saremo riusciti a ottenere con i risultati degli ultimi due-tre anni la vedremo tra 10 anni.
Mario Boccadoro, Università di Torino, vice presidente European Myeloma Network (EMN)