La felicità è una parola che apre la mente a vari dubbi e domande. Un qualcosa che tanto cerchiamo ma che spesso non troviamo o che abbiamo ma non consideriamo. La felicità è quel qualcosa che può essere tutto o niente.
La felicità e il nostro modo di vederla
La felicità è uno degli obiettivi di molte persone. Tutto ciò che viene fatto o che viene progettato ha, di solito, come fine ultimo la felicità e il benessere personale. Inoltre tutti ricercano la felicità in quanto è vista come una delle emozioni estremamente positive in grado di far stare bene e di comunicare benessere.
La felicità, però, non è sempre facile da raggiungere e soprattutto è piuttosto fugace. Secondo molti, infatti, durante la vita si vivono vari momenti di felicità che, però, non sono molto lunghi. Insomma sembra quasi che bisogna accontentarsi di quei piccoli momenti di felicità per poter vivere bene.
Una domanda che molti si pongono è: a quale età si è più felici? Molti ritengono che sia proprio la gioventù la fase migliore in cui si gode di più della felicità. Ma questo è davvero la realtà?
Se ne parlerà in questo articolo.
La curva della felicità: di cosa si tratta?
Come è stato accennato, si ritiene che ci sia un periodo migliore in cui si gode maggiormente della felicità. Spesso si ha l’impressione che sia proprio la gioventù il periodo migliore per essere felici.
Questa intuizione effettivamente ha dei corrispettivi anche nell’ambito scientifico. Ed effettivamente una ricerca condotta da David Blanchflower, professore del Dartmouth College di Hanover negli Stati Uniti dice questo.
In questa ricerca Blanchflower ha esaminato i dati di 132 Paesi tra cui 95 Paesi in via di sviluppo e 37 Paesi sviluppati.
Da questi dati è stato ricavato un grafico dell’andamento della felicità negli esseri umani da cui è emerso la forma di una U quindi una vera e propria curva.
Secondo il grafico il punto massimo di felicità si ha durante la fase di gioventù e durante la fase della vecchiaia. Il punto più basso di felicità, invece, si ha proprio durante la fase adulta e intorno ai quarant’anni. Precisamente il punto più basso si ha proprio durante i 47,2 anni nelle nazioni più sviluppate e durante i 48,2 anni nei Paesi in via di sviluppo. In questo caso ciò che comporterebbe una minore felicità sarebbe proprio il subentro di ansia e depressione.
Dopo questa fase, quindi intorno ai cinquant’anni, la felicità tenderebbe ad aumentare nuovamente.
Tale grafico è stato oggetto anche di ulteriori ricerche e studi ed è stata confermato. Infatti uno studio condotto nel 2015 da Cheng, economista della salute, ha esaminato l’andamento del benessere nell’arco di vita. Lo studio è stato condotto in Gran Bretagna, Australia e Germania.
Come interpretare questo grafico?
Una domanda potrebbe essere: come mai si è più felici durante la fase della vecchiaia?A questa domanda ha dato risposta Dean Burnett, ricercatore onorario presso la Scuola di Psicologia dell’Università di Cardiff. Secondo Burnett, quando si è più maturi, c’è una maggiore accettazione dell’età che avanza e quindi anche una maggiore consapevolezza del dono della vita. In questa fase, infatti, si apprezza ciò che si ha e si gode anche per le piccole cose. Oltre a ciò, spesso, durante la vecchiaia c’è una maggiore autonomia in quanto i figli diventano adulti a propria volta e quindi si è anche più liberi e si hanno minori responsabilità.
Oltre a ciò l’esperienza fatta nella propria vita diventa un modo anche per gestire al meglio ciò che si vive e gli eventi negativi. Si riesce a razionalizzare ma soprattutto si riesce a gestire meglio ciò che di negativo può accadere e con maggiore saggezza.
Burnett cerca anche di rispondere ad un’ulteriore domanda ossia: perché si è più infelici tra i quaranta e i cinquant’anni?
Sicuramente ciò può essere letto alla luce di ciò che si vive durante quella fascia d’età. Di solito si è maggiormente stressati perché si hanno molte responsabilità come quelle di una famiglia e anche del lavoro. Inoltre in questa fase, di solito, c’è una minore possibilità finanziaria in quanto possono esserci figli da dover mantenere così come mutui e tasse da pagare.
Inoltre questa fase di vita è anche quella dedicata ai bilanci. Ci si chiede se, effettivamente, i propri sogni sono diventati realtà e cosa è stato fatto durante gli anni trascorsi. Spesso si ha timore di non aver avuto una vita soddisfacente o di aver perso delle occasioni. Insomma c’è la tendenza a pensare che tutto sia già concluso.
Ovviamente questo studio, però, hai dei limiti in quanto sono presenti vari fattori che possono incidere sulla felicità come lutti, malattie o anche sfide da superare. Importante per essere felici, quindi, non è l’età ma l’equilibrio tra ciò che accade e ciò che si vive.
- A quale età siamo più felici? (today.it)