L’Unione Nazionale dei Consumatori registra un prezzo quadruplicato sull’energia del mercato libero rispetto al 2021. Nel frattempo il prezzo dell’olio diverso da quello di oliva sale in modo elevato (+56,1%). Diventa sempre più arduo trovare qualche alimento dal prezzo non rialzato.

 

Chiediamo che il Governo Meloni rinvii la fine scadenza del mercato tutelato del gas prevista per il primo gennaio 2023, 2 mesi appena, e che intervenga anche su quello della luce, visto che per le microimprese scade il primo gennaio 2023. In un momento di prezzi impazziti serve mantenere sia il ruolo di Acquirente unico che di Arera, per la fissazione dei prezzi di riferimento, una funzione che, come dimostra il divario tra il libero e il tutelato, è fondamentale.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori

 

 

Ecco gli alimenti che hanno registrato il rincaro prezzi:

  • pane (+15,9%)
  • latte conservato (+29,4%)
  • margarina (+28,2%)
  • vegetali freschi (+25,1%)
  • farina (+23,7%)
  • pasta (22,5%)
  • uova (+18,7%)
  • latte fresco parzialmente scremato (+18,3%)
  • pollame (+18%)
  • vegetali surgelati (+15,3%)
  • latte fresco intero (+14,8%)

L’inflazione ha avuto un balzo del 3,5% in appena un mese con un costo della vita aumentato pari a 975 euro su base annua. (Sono 107 euro cibo e bevande, 874 abitazione, elettricità e combustibili). Su anno invece sale vertiginosamente a 3324 euro, 2016 per l’abitazione e 761 per mangiare e bere.