Uno studio da poco effettuato ha affermato che chi dorme meno di 5 ore ed è un over 50 rischia maggiormente le patologie croniche. Chi ha superato i 50 anni e dorme poco rischia il 30% in più rispetto a chi riposa almeno sette ore ogni notte. Il rischio sale al 32% per gli ultrasessantenni e al 40% per gli ultrasettantenni.
Non c’è un numero preciso di ore per dormire che fa restare sani. Ognuno ha il proprio sonno in base a età o attività fisica. Sette o otto ore sono una media accettabile, i neonati invece dormono anche sedici ore. Sono essenziali sia la qualità che la quantità del sonno. Il cervello deve oltrepassare lo stadio di sonno profondo per consolidare memoria e ripulirsi dalle tossine. Le corrette abitudini sono essenziali per dormire bene. In pratica: evitare di guardare lo smartphone prima di dormire, mangiare poco a cena e avere una camera buia e silenziosa con una temperatura adatta.
Lo studio svolto è valido, ma è anche limitato perché basato sui dati degli stessi partecipanti. Inoltre, ha esaminato una fetta molto ristretta di popolazione (dipendenti pubblici bianchi che hanno lavorato soprattutto a Londra). La ricerca ha bisogno di un più ampio margine di conferma che ci auguriamo in futuro venga ottenuto.