Ecco arrivata la Zona Logistica Semplificata per il Veneto. Un’area di 4.681,21 ettari divisa tra spazi portuali, retro-portuali e sviluppo industriale che abbraccia 17 comuni del Polesine. Inclusi il centro nel porto di Venezia e Chioggia. Il traguardo è relativo ad attirare investimenti tramite semplificazione amministrativa, oltre a interventi finanziati dalle Regioni.
Si è potuti giungere a questo importante risultato proprio per la piena e leale collaborazione tra i Ministeri competenti e la Regione. La ZLS Porto di Venezia-Rodigino rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo regionale; le stime dicono che in dieci anni può produrre investimenti economici pari a 2,4 miliardi di euro, un aumento di 177.000 posti di lavoro, un incremento dell’export del 40% e dell’8,4% del traffico portuale.
Luca Zaia, presidente della regione Veneto
Questa nuova creazione logistica si aggiunge alle altre già realizzate nel Veneto orientale. Verona e provincia invece si devono svegliare, come Vicenza. Si intende a livello di infrastrutture, ma anche sul turismo. Quest’ultimo è la forza più grande del Veneto. Il Veneto occidentale però non ha avuto lo stesso sviluppo di infrastrutture di quello orientale, anzi ha registrato anche dei cali.
Da ricordare la vicenda dell’autostrada che avrebbe dovuto collegare Verona al porto di La Spezia, importante per il commercio del centro Europa. In particolar modo per il Mediterraneo, di cui Verona è punto strategico. La costruzione dell’autostrada è stata interrotta vicino a Parma. I lavori non sono più andati avanti. Una speranza si nutre sui nuovi eletti veronesi augurandosi che possano ribellarsi e facciano qualcosa per smuovere il problema dell’autostrada. Inoltre, anche sul fatto che Verona, Vicenza e province siano rimaste indietro nella loro evoluzione infrastrutturale e turistica.