Nonostante la plastica venga riciclata da diversi anni, non si è mai riusciti a raggiungere l’economia circolare poiché alcuni scarti sono difficili da riciclare, perciò, non potendo essere lavorati meccanicamente, vengono inceneriti. Questi, però, grazie a una nuova tecnologia possono essere scomposti nelle molecole che li costituiscono, così da poter essere poi riassemblati. Il riciclo chimico permette così di ridurre le emissioni di gas serra, sfruttando anche energia prodotta con fonti rinnovabili.

Secondo un articolo apparso su Chemical Week di S&P Global, integrare il riciclo chimico dei rifiuti di plastica misti a quello meccanico può essere la chiave per poter finalmente chiudere il ciclo della plastica. I gruppi Eastman e Dow hanno presentato in Francia, Germania e Stati Uniti dei progetti per il riciclo chimico e meccanico su larga scala, ampliando le collaborazioni con diversi partner.

Eastman ha intenzione di investire in un impianto di riciclo molecolare circa un miliardo di dollari. Si prevede che l’impianto sarà operativo in Francia entro il 2025 e sfrutterà la tecnologia di rinnovo del poliestere a metanolisi.

Contemporaneamente Dow ha lanciato piani globali che puntano al riciclo di 600’000 tonnellate all’anno entro il 2030 in collaborazione con Mura Technology a Londra. Separatamente sta poi costruendo un impianto in Texas che sfrutterà la tecnologia di pirolisi per convertire la plastica e fornire materie prime circolari per produrre nuove materie plastiche.

  • Il cerchio della plastica si chiude con il riciclo chimico che scompone e riassembla (geagency.it)