Il governo del Regno Unito ha annunciato un ambizioso progetto per rendere operativo il primo reattore a fusione nucleare al mondo entro il 2040. Costerà almeno 10 miliardi di sterline ed è stato già scelto il sito della centrale. Di fatto però ci sono ancora alcune (fondamentali) incognite da risolvere e la tecnologia necessaria sembra ancora lontana.
Il ministro Jacob Rees-Mogg ha annunciato il piano in occasione di una conferenza stampa. Il progetto è ambizioso e attualmente il Regno Unito non ha ancora la tecnologia necessaria.
Sarà un reattore a fusione nucleare di tipo tokamak, cioè con una forma sferica contrapposta a quella toroidale. Serve per migliorare l’efficienza dei campi magnetici, fondamentali per confinare e regolare il plasma necessario per il processo di fusione. Il progetto si inserisce all’interno del programma STEP, nato proprio con lo scopo di rendere il Regno Unito un leader mondiale nella corsa alla fusione nucleare. Il programma ha già ricevuto finanziamenti per circa 220 milioni di euro. Per raggiungere l’obiettivo entro il 2040 saranno necessari almeno 10 miliardi di sterline.
Il Regno Unito prevede di spendere come minimo 10 miliardi di sterline. Potrebbero non essere sufficienti.
Il primo reattore a fusione sorgerà a West Burton, dove oggi si trova una centrale elettrica a carbone che nel corso dei prossimi anni verrà dismessa e parzialmente smantellata.
La roadmap è ancora lunga e prevede diversi step intermedi di cruciale importanza. Nel 2024 verrà prodotto il primo concept
La roadmap è ancora lunga e prevede diversi step intermedi di cruciale importanza. Nel 2024 il governo spera di realizzare il primo concept di un reattore a fusione nucleare. Il primo modello verrà connesso alla rete elettrica nazionale, ma soltanto in via sperimentale e senza che questa venga venduta.
Il 2040 è davvero una data realistica?
È bene sottolineare che il Regno Unito non ha ancora realizzato – e per quel che ne sappiamo non è ancora vicino a farlo – un reattore a fusione nucleare funzionante. Nel passato recente abbiamo visto alcuni esperimenti incoraggianti, ma la deadline del 2040 sembra ai più davvero troppo ottimista.
È comunque estremamente positivo che un governo abbia deciso di puntare così tanto su questa tecnologia, dandosi degli obiettivi estremamente ambiziosi. L’iniziativa potrebbe portare ad un’importante accelerazione della ricerca nel campo dell’energia nucleare, rendendo l’obiettivo della fusione nucleare più vicino.
Per capire dove si trova la ricerca in questo momento, è utile riprendere una notizia dello scorso 9 settembre, quando era stato annunciato che il reattore sperimentale Kstar nel 2020 era riuscito a raggiungere una temperatura di 100 milioni di gradi per 30 secondi. Ora i ricercatori coreani si sono dati l’obiettivo di riprovarci nel 2025, quando tenteranno di mantenere la nuova di plasma a 100 milioni di gradi per almeno 300 secondi.
Kstar è uno dei reattori sperimentali più avanzati al mondo, ma è comunque molto distante dal poter vantare una tecnologia sufficientemente matura per un uso commerciale. Dal 2040 ci separano ancora 18 anni, nel frattempo potrebbero cambiare moltissime cose.