La seconda stagione di Fate: The Winx Saga, serial ispirato alla serie animata Winx Club, è da qualche giorno disponibile su Netflix e ci dà l’opportunità di parlare di come sia possibile declinare un’idea vincente in modi diversi, per pubblici diversi. Ma andiamo con gradi, per meglio comprendere i meccanismi dietro a operazioni del genere.
Cos’è Fate: The Winx Saga
Fate: The Winx Saga è una serie televisiva originale Netflix che si inserisce perfettamente nel filone degli young adult urban fantasy che negli ultimi vent’anni spopolano, soprattutto presso il pubblico femminile adolescenziale e post-adolescenziale. Lo stesso catalogo Netflix è ricco di opere di questo genere, dalle alterne fortune: ad esempio Shadowhunters, Le terrificanti avventure di Sabrina, Tenebre e Ossa, The Vampire Diaries.
La serie racconta il viaggio di formazione di sei fate che frequentano Alfea, un collegio magico dell’Oltre Mondo dove apprendono a gestire i loro poteri, districandosi tra amori, rivalità e i mostri che le minacciano. Ideata da Brian Young (tra gli autori di spicco di The Vampire Diaries, per l’appunto), la serie è una rivisitazione live-action della serie animata italiana (nota in tutto il mondo) Winx Club, firmata da Iginio Straffi.
Nella stagione 2, la scuola è ricominciata sotto l’occhio severo della ex preside di Alfea, Rosalind. I Bruciati non ci sono più, la Dowling è “scomparsa” e Silva è stato imprigionato per tradimento: rispetto all’anno precedente Alfea ha più magia, più amori e più volti nuovi. Quando però le fate cominciano a sparire nel cuore della notte, Bloom e le sue compagne scoprono una pericolosa minaccia in agguato nelle tenebre… dovranno fermarla a tutti i costi prima che sconvolga l’Oltre Mondo.
Le origini: Winx Club
La serie in live action è tratta e liberamente ispirata all’originale serie animata Winx Club, in onda dal 2004 e che conta, oltre a otto stagioni (per un totale di più di 200 episodi) anche tre lungometraggi cinematografici, quattro film per la tv e due serie animate spin-off. Questo senza contare gli show dal vivo e l’enorme carrozzone del merchandising che una IP simile genera, a valanga.
L’idea alla base della serie animata è la stessa della serie tv e non particolarmente originale, rispetto al genere, andando a mischiare i due archetipi di storie basate su “scuola di magia per adolescenti” (che va avanti almeno dai tempi de The Worst Witch) e “guerriere magiche” (alla Sailor Moon, per intenderci). Quel che cambia, chiaramente, sono le tematiche e il tono generale della storia, che originariamente è pensata per bambine e ragazzine in età di scuola dell’obbligo.
Il cast e i personaggi
Fate: The Winx Saga riprende quasi pedissequamente i personaggi del cartone animato, seppur con qualche differenza nella formazione dei gruppi e accentuando le caratteristiche degli stessi adattandole a un contesto meno “dolce” rispetto a un cartoon per bambini, facendo dunque entrare caratteristiche più apertamente negative o ambigue.
Bloom, Stella, Flora, Tecna, Musa (e in seguito Aisha) sono le protagoniste della storia, ragazze molto diverse tra loro accomunate dal dono della magia fatata: i personaggi sono presenti anche all’interno del serial, sebbene nella prima stagione Tecna e Flora siano assenti, con la sostituita dalla cugina Terra. A interpretarle troviamo Abigail Cowen, Hannah van der Westhuysen, Precious Mustapha, Eliot Salt, Elisha Applebaum e Paulina Cháve. Naturalmente questo genere di storie non può esistere senza degli importanti “interessi amorosi” in gran parte incarnati dagli “Specialisti”, ovvero giovani aspiranti eroi di sesso maschile che intrecceranno amicizie e amori con le fate. Tra questi, Sky (Danny Griffin) è il principale.
La Rainbow e il suo demiurgo: Iginio Straffi
Nata nel 1995, Rainbow è, per certi versi, la Disney italiana, dato il successo acquisito nell’ambito del mondo dell’intrattenimento digitale e audiovisivo nel corso del suo quarto di secolo di storia, tutta italiana. Il suo demiurgo, Iginio Straffi, è la mente dietro a molti dei suoi trionfi e, col tempo, ha portato all’acquisizione di alcuni importanti studi come Colorado Film e Bardel Entertainment, portando alla collaborazione con realtà come Nickelodeon e Netflix anche per la co-produzione, oltre che per la distribuzione, di prodotti audiovisivi per il grande pubblico.
Winx è l’IP più storica del gruppo, che tuttavia ha lavorato su titoli come 44 Gatti e Pinocchio and Friends.
Gli spin-off e tutto quel che c’è di collaterale
Le Winx si sono sempre adeguate ai tempi correnti, nell’avvicendarsi dei loro quasi vent’anni di vita editoriale: questo sia nelle tecniche di animazione che nello stile di character design e storie, con tematiche sempre diverse a prender vita e ad appassionare il loro pubblico, verosimilmente cresciuto insieme a loro e avvicendatosi per almeno un paio di generazioni.
Il tutto, andando a sviluppare anche dei progetti collaterali: Pop Pixie, ad esempio, che è una serie ambientata nello stesso universo e dedicata a un pubblico prescolare; o World of Winx, singolare serie che tratta dello scouting di nuovi talenti per un particolare reality show che le Winx vogliono creare. Che dire, poi, degli spettacoli dal vivo, veri e propri musical (uno dei quali addirittura inscenato su pista di pattinaggio su ghiaccio) con ballerine ed effetti speciali?
È assolutamente normale cercare di conquistare sempre nuove nicchie di mercato, tuttavia, come vedremo ora, l’operazione portata avanti con Fate: The Winx Saga va più là di quanto normalmente ci si spinge.
La traslazione da un pubblico all’altro
Dopo l’esperienza di World of Winx, nel 2018 Netflix e Rainbow confermano la collaborazione per la produzione di una serie live action delle Winx. Fin qui, nulla di sorprendente.
Iginio Straffi, creatore di Winx Club e fondatore e CEO del Gruppo Rainbow, dichiarò:
Siamo molto felici di continuare questa collaborazione con Netflix lavorando insieme a progetti sempre più ambiziosi. Grazie ai suoi contenuti destinati al pubblico young adult, Netflix è stato in grado di arrivare al cuore degli spettatori di tutto il mondo. Non vediamo l’ora di vedere le Winx in questa nuova veste live action.
Mentre Erik Barmack, VP International Originals di Netflix, aggiunse:
Winx è un fenomeno globale e siamo entusiasti di rafforzare la nostra collaborazione con il Gruppo Rainbow per dare vita al prossimo capitolo della saga fantasy. Le celebri fatine diventeranno grandi insieme ai loro fan, si trasformeranno in reali eroine adolescenti e affronteranno temi più complessi in questa nuova serie live action.
Certo, non ci si aspettava che “temi più complessi” andassero a comprendere riferimenti espliciti a sesso, droga, violenza, bullismo e sessismo, in alcuni casi anche raffigurati in scena (per quanto possibile dal rating della serie). Il tutto, insomma, è pensato per interessare un pubblico decisamente più smaliziato di quello originale, un po’ come in altri reboot degli ultimi anni, quelli degli Archie Comics in primis, con serie come Riverdale e Le terrificanti avventure di Sabrina, decisamente più “spinte” nelle tematiche rispetto alle vecchie trasposizioni televisive. Anzi, per certi versi Fate: The Winx Saga si spinge un pochino più in là del prevedibile, dunque cominciare a vederla immaginandosi semplicemente una trasposizione con attori in carne e ossa dell’originale (come, ad esempio, è successo con Sailor Moon anni fa) potrebbe lasciare quantomeno sorpresi.
Declinare nel maggior numero di modi possibili una IP importante è una ricetta per il successo commerciale, coltivandosi diverse fasce di pubblico con gli stessi personaggi, ma al contempo generando a volte confusione sia nel pubblico di riferimento (che potrebbe finire per “cogliere” la versione sbagliata per la propria fascia d’età) che per i genitori, non sempre attenti nello scegliere i prodotti da far vedere ai propri figli e che magari poi finiscono per lamentarsi e sbraitare una volta che la frittata è fatta, senza aver preso in previa considerazione strumenti come il parental control.
È qualcosa che ritroviamo a diverse latitudini, ad esempio per i supereroi: il serial Titans e la serie animata dei Teen Titans raccontano gli stessi personaggi, ma per un pubblico diverso; Deadpool è presente anche in alcune serie animate Marvel, generando corto circuiti difficili da riparare al momento della richiesta di ragazzi delle elementari di poter guardare i film live action.
Fate: The Winx Saga è su Netflix.