La missione DART è stata un successo. Nel cuore della notte italiana, la NASA ha sparato una sonda ad una velocità di oltre 20.000Km/h contro l’asteroide Dimorphos, riuscendo a modificarne la traiettoria. È un risultato straordinario e soprattutto molto incoraggiante: significa che la NASA ha gli strumenti per salvare il nostro pianeta da un eventuale minaccia di questo tipo.
Don't want to miss a thing? Watch the final moments from the #DARTMission on its collision course with asteroid Dimporphos. pic.twitter.com/2qbVMnqQrD
— NASA (@NASA) September 26, 2022
Un domani la NASA potrebbe deviare un satellite in rotta contro la Terra
Dimorphos non costituiva un reale pericolo per la Terra, è stato scelto per scopi meramente dimostrativi. L’asteroide, per le sue dimensioni relativamente contenute, è apparso per la prima volta nella strumentazione della NASA solamente pochi minuti prima dell’impatto. “Questo asteroide è entrato per la prima volta nel nostro campo visivo solamente ieri notte, non avevamo idea di cosa aspettarci”, ha raccontato Elena Adams, scienziata dell’équipe che ha seguito la missione DART. “Non conoscevamo la forma dell’asteroide, ma sapevamo che lo avremmo colpito. Eravamo tutti con il fiato sospeso, onestamente sono sorpresa che nessuno di noi sia svenuto per l’emozione”.
Oggi la NASA non è a conoscenza di un solo asteroide in grado di costituire un reale pericolo per la Terra e, più in generale, per la sopravvivenza della nostra specie. Ma un domani le cose potrebbero cambiare.
La specie umana sta entrando in una nuova epoca, una in cui abbiamo le capacità e le conoscenze necessarie per proteggersi da qualcosa come l’impatto di un asteroide. È un evento fantastico. Non avevamo mai avuto questa capacità prima d’ora
ha commentato Lori Glaze, direttore della Planetary Science Division della NASA.
L’impatto è stato ripreso da un piccolo satellite italiano
L’impatto con l’asteroide è stato ripreso e trasmesso in diretta dalla NASA. Il compito di fare da cameraman di questo evento storico era stato assegnato al satellite italiano LICIACube. Il satellite è equipaggiato con due camere ottiche: LUKE (LICIACube Unit Key Explorere) e LEIA (LICIACube Explorer Imaging for Asteroid).
Il LiciaCube è stato eiettato dalla sonda DART poco prima della collisione con l’asteroide. Il piccolo satellite ha seguito la DART durante tutta l’ultima fase del suo viaggio, registrando poi le immagini dei momenti immediatamente successivi allo schianto.
Ora i telescopi di tutto il mondo sono puntati sul luogo della collisione — possiamo anche contare sugli ‘occhi’ del James Webb Space Telescope, di Hubble e della navicella Lucy. Gli osservatori dovranno determinare, con estrema precisione, le conseguenze dell’impatto. Dobbiamo capire – in altre parole – in che modo la collisione ha cambiato la rotta e i tempi di orbita di Dimorphos.
Nel 2024 l’ESA manderà una seconda sonda nei pressi di Dimorphos, proprio con lo scopo di ottenere ulteriori informazioni sulle conseguenze dalla missione DART.