La recensione di Soulstice, nuovo hack ‘n’ slash di Forge Reply in uscita oggi, ci porta all’avventura in uno strano mondo nei panni di due sorelle, Briar e Lute, che insieme formano una Chimera, entità tra le tante a difesa del mondo dalle creature che vogliono attraversare il Velo, barriera che blocca l’ingresso di mostri dall’esterno.
Abbiamo avuto molto tempo per poter testare il gioco, soprattutto considerate le due versioni di prova che abbiamo analizzato (e nelle quali abbiamo approfondito il gioco, qui e qui), ma stavolta abbiamo concluso la narrativa arrivando fino alla fine, così da potervene parlare al meglio. Il gioco dalla sua mostra una forte connotazione di profondità: diffidate dalla trama che inizialmente potrebbe sembrare leggera, e fidatevi se vi diciamo che avanzando i nodi che verranno al pettine saranno tutto fuorché scontati.
Due anime contro il male
Partiamo dalla base: la nostra paura più grande all’inizio, nei due provati che abbiamo fatto, riguardava la semplicità della trama. Vi possiamo confermare che ciò che avrete davanti sarà tutt’altro che semplice. Avanzando, ogni singolo capitolo vi aprirà nuove congetture e nuove verità, e questo porterà ad un’immersione nel gioco sempre più profonda, che vi farà anche tenere alle due protagoniste.
Parlando di Briar e Lute, la loro caratterizzazione cresce con il crescere delle loro abilità e della trama, soprattutto in virtù della loro unione in una Chimera, nome dato ad un combattente capace di usare svariate abilità e che ha il compito di difendere il confine chiamato Velo così da non far passare le forze oscure nel Sacro Regno di Keidas.
Ad aiutare poi lo scorrere del gioco ci penserà un’architettura lineare, utile per evitare perdite di tempo e per rendere quindi la sceneggiatura più incalzante: Soulstice è a tutti gli effetti un videogioco action hack ‘n’ slash vecchia maniera. Le ispirazioni sono forti e provengono da titoli già rodati da tempo, come Devil May Cry e Bayonetta, ma allo stesso tempo si vede la mano degli sviluppatori di Forge Reply, che hanno saputo rendere proprio questo stile all’interno di un gioco che lascia a bocca aperta per molti motivi.
Occhio alla spada
Soulstice, che a tutti gli effetti vi confermiamo al 100% non essere un soulslike ma un action hack ‘n’ slash, vi permetterà di combattere corpo a corpo con Briar, che userà una spada capace di trasformarsi in altre armi, come un martello, dei guantoni, un arco o due spade distinte, e starà a voi concatenare i giusti attacchi per rendere il vostro stile il quanto più funzionale. Lute al contrario potrà usare delle magie e darvi accesso a delle aure blu o rosse che, una volta attivate, vi permetteranno di fare danno a creature eteree (rosse) o di sbloccare elementi di platform nascosti (blu).
Parlando di platform, il gioco ha una forte connotazione esplorativa legata a quel genere: Briar dovrà cavarsela tra piattaforme da raggiungere, muri da saltare e fasi concitate dove dovrete muovervi in una sorta di 2,5D. L’alternarsi tra platform e combat sarà gestito anche dalla telecamera, visto che nel secondo caso diventerà una mobile posta dietro ai personaggi, utile per attaccare i nemici con agilità. Il resto del gioco invece sarà gestito – per la felicità dei fan più storici – con una telecamera fissa, capace di cambiare solo mentre vi muoverete nel corso del gioco.
In termini di progressione, le skill non sono tantissime e un personaggio misterioso vi permetterà di acquistare qualche oggetto utile: una volta fatto Briar dovrà tenersele, mentre Lute avrà il lusso di poterle cambiare, cosa che vi porterà a sperimentare di più sulla parte “magica” e a seguire un pattern deciso in precedenza sulla parte più fisica.
A offrire poi un sistema di gioco aggiuntivo che vi porterà a concatenare i giusti attacchi sarà l’Armonia: le due sorelle infatti potranno aumentare il loro livello con le combo (sia attaccando che difendendo), permettendo a Briar di accedere a potenti attacchi sinergia, mentre Lute potrà mantenere un’aura per un tempo maggiore.
Un’avventura unica
Soulstice è un gioco particolare: se nel 2022 l’obiettivo di molte persone è quello di proporre gameplay sempre più inediti e di stupire il videogiocatore lasciandolo spiazzato, Forge Reply ha deciso di percorrere (con successo) la strada del raccontare. Ci sono storie davvero stupende da poter scoprire con un ottimo gameplay strutturato perché necessario al prodotto (e non viceversa), e Soulstice fa parte di questo gruppo. Nonostante qualche leggero problema di gestione dell’avanzamento, visto che vi capiterà qualche volta di troppo di rimanere senza idee su come proseguire per essere un gioco lineare, e un paio di scelte di art design non troppo azzeccate, tutto il resto del comparto tecnico e artistico urla qualità da ogni poro.
Siamo sicuri che in futuro questa serie possa tornare: ricordiamo che oggi il gioco esce su PC (Steam), PlayStation 5 e Xbox Series X/S, anche in versione retail Deluxe Edition, con all’interno il digital artbook e la digital soundtrack.
Soulstice conosce il suo obiettivo e lo porta a compimento in modo eccellente: un'avventura dinamica, divertente, intrigante sotto molteplici aspetti che vi spingerà a voler scoprire sempre di più la storia di Briar, Lute e del Sacro Regno di Keidas. La trama migliora capitolo dopo capitolo, e le combo (sfruttando l'arma di Briar e le abilità di Lute) saranno sempre più fantastiche da vedere a schermo. Un vero gioiello del genere, che non solo ne porta alto il nome, ma prova anche a riprenderlo dal dimenticatoio dove era caduto per rilanciarlo alla ribalta, dove merita di stare.
- Una trama intrigante
- Genere hack 'n' slash omaggiato alla perfezione
- Sistema di combattimento diversificato
- Qualche location troppo simile all'altra
- Dispersivo qualche volta