Le Giornate Europee del Patrimonio 2022 mirano al tema della sostenibilità. Il Consiglio europeo evidenzia come le Giornate Europee del Patrimonio siano essenziali nel futuro sostenibile in relazione a cambiamento climatico e rischi associati. Nel corso del 2022 si stanno avvicinando 50mila eventi con lo scopo di promuovere un patrimonio di cultura sostenibile rispettando la biodiversità. Un gruppo di 50 esperti provenienti da 25 Stati membri dell’UE e da Svizzera, Norvegia e Islanda ha studiato il cambio climatico. In aggiunta, anche il suo impatto sul patrimonio culturale.
Le informazioni raccolte dallo studio attestano che tutte le forme di patrimonio culturale sono minacciate dal cambiamento climatico. Per esempio, forti precipitazioni, ondate di calore, siccità, forti venti e innalzamento del livello del mare. Ecco che si ha bisogno di nuove forme di salvaguardia e restauro. Inoltre, emerge che non esistono metodologie per avere dati o conoscenze approfondite in merito al degrado e alla perdita di patrimonio culturale. Essenziale sarebbe creare una mappa europea di valutazione del rischio relativo ai cambiamenti climatici sul patrimonio culturale.
Occorre fare maggiori ricerche e definire quali costi servono per ottenere la resilienza del patrimonio culturale sui cambiamenti del clima. La ricerca e l’innovazione sono essenziali per proteggere il patrimonio culturale. Anche l’istruzione è fondamentale per comprendere il ruolo profondo del patrimonio culturale svolto nelle società europee. Importante anche l’educazione al patrimonio per capire meglio il mondo in cui viviamo. Un metodo, che se portato a termine, ha benefici sul futuro.
Gli esperti alla fine hanno riunito 83 esempi di buone pratiche derivanti da 26 paesi sull’impatto del cambio climatico sul patrimonio culturale. Inoltre, è incluso anche il potere delle soluzioni date dal patrimonio culturale in ambito di cambiamento climatico. Tutto questo però sottolinea come la ricerca sia il fattore essenziale per arrivare all’obiettivo. Il gruppo di esperti ha lavorato a pari passo con il Green Deal europeo. Questo ha lo scopo di rendere l’Europa il primo continente neutro a livello climatico entro il 2050.