Questa settimana il COO di TikTok, Vanessa Pappas, è stata sentita dai senatori degli Stati Uniti d’America. Durante l’audizione si è parlato a lungo di diversi temi estremamente sentiti, tra cui la sicurezza dei bambini e la privacy. Si è anche parlato dei legami tra ByteDance, l’azienda che possiede il social, e il governo cinese.
I senatori di entrambi i partiti hanno più volte tentato di ottenere garanzie sul fatto che i dati degli utenti americani non vengano inviati in Cina, con il rischio che possano essere utilizzati contro gli interessi degli Stati Uniti d’America. “TikTok si impegnerà ad interrompere la trasmissione dei dati verso la Cina, o verso dipendenti di TikTok e ByteDance residenti in Cina, o qualsiasi altra persona o organizzazione situata in Cina e in grado di ottenere informazioni sugli utenti americani?”, ha chiesto in ben due occasioni il senatore repubblicano Rob Portman. Risposta: spallucce. Nessuna promessa e nessuna garanzia.
E non solo. La Pappas ha anche confermato che allo stato attuale gli uffici cinesi di TikTok hanno accesso ad alcuni dei dati degli utenti americani.
Il tema preoccupa tanto i repubblicani quanto i democratici. Il timore è che la Cina possa utilizzare i dati provenienti da TikTok per attività d’intelligence, ad esempio registrando gli spostamenti degli appartenenti alle forze armate o ai servizi segreti statunitensi. Ma su questo la dirigente si è dimostrata meno reticente: “TikTok non fornirà i dati al governo cinese in nessuna circostanza”, ha detto, aggiungendo che il social network non prende ordini – né tantomeno viene influenzato – dai funzionari del partito comunista cinese.
Ma si parla di TikTok, il prodotto, e non di ByteDance, la parent company. Interpellata direttamente sulla possibilità che ByteDance sia meno indipendente rispetto al governo cinese, Vanessa Pappas ha preferito glissare e non rispondere.