Un gruppo di neuroscienziati afferma che ci sia una famiglia di neuroni sensibili al cibo. Essi abitano nella parte specializzata della nostra corteccia visiva. Quest’ultima si illumina se vediamo il nostro cibo prediletto. Quando mangiamo il nostro cibo preferito coesistono tante emozioni come euforia, desiderio e grande attesa di gustare ciò che ci piace tanto. Ecco che quando vediamo il cibo che amiamo, la parte della nostra corteccia visiva, specializzata grazie ai neuroni sensibili al cibo, si illumina.
Il cibo è fondamentale per le interazioni sociali umane e le pratiche culturali. Non è solo sostentamento. Il cibo è fondamentale per tanti elementi della nostra identità culturale, pratica religiosa, interazioni sociali e molte altre cose che fanno gli esseri umani.
Nancy Kanwisher, professoressa di neuroscienze cognitive
Ecco che lo studio si è soffermato su come si sviluppi questo tipo di neuroni sensibili al cibo. I ricercatori hanno usato un metodo matematico che ha permesso loro di scoprire popolazioni neurali. Queste non possono essere individuate dai dati fMRI, ecco perché invece il nuovo metodo analitico riesce a ottenere le risposte delle popolazioni neurali.
Sono state identificate quattro popolazioni neurali corrispondenti a volti, luoghi, corpi e parole. Queste però erano già conosciute, ma ne è uscita una quinta popolazione. Si tratta di una popolazione alimentare che gli esperti hanno definito come componente alimentare ventrale (VFC). Essa è distribuita su due gruppi di neuroni. I ricercatori hanno tentato simulazioni che hanno consentito di confermare che il VFC è molto selettivo per le immagini del cibo. Dalle analisi, gli studiosi hanno attestato che in alcuni soggetti il VFC rispondeva leggermente meglio agli alimenti come la pizza a confronto delle mele.