L’inizio della stagione turistica 2022 delle vacanze open air ha registrato un aumento dell’8% di arrivi e delle presenze (+7%). Se la situazione continuerà così, come si prevede, si potrà giungere a una quota di 10,7 milioni. Inoltre, con più di 73 milioni di presenze e un alto numero di clienti stranieri (57%). Tali dati sono stati presi in relazione a 2.560 aziende del settore.

C’è da specificare che i fatturati sono cresciuti meno che proporzionalmente, mentre i margini sono diminuiti per l’aumento del costo dell’energia. Una conseguenza negativa che si unisce alla scarsa manodopera, quest’ultima diventata molto critica in relazione alla riforma Naspi. Un impatto violento sulla stagionalità open air.

Tra le regioni che hanno puntato sull’open air c’è il Veneto con lago di Garda e costa. Gli ospiti stranieri crescono, la Germania è al vertice. I tipi di alloggi preferiti sono bungalow, caravan, mobilhome e villette. A ferragosto si è registrata un’occupazione media dei campeggi del 94% sfiorando il 100% per bungalow e caravan.

 

Oltre a rilevare l’andamento positivo della stagione è necessario puntare la nostra attenzione sulla lettura e sulla interpretazione dei dati. Questo è il vero valore aggiunto perché possiamo comprendere le vere ricadute turistiche sulle destinazioni e sulle imprese. C’è una ripresa importante del turismo, ma non possiamo dimenticare le difficoltà che stanno attraversando le nostre imprese, che dopo i due anni di pandemia si trovano ad affrontare una crisi energetica senza precedenti. La Regione continuerà ad essere al fianco dell’intera filiera che ancora una volta dimostra carattere e resilienza di fronte alle sfide del presente.

Federico Caner, Assessore al turismo della regione Veneto

 

 

I 16,5 punti percentuali in più di occupazione media rispetto al 2021 registrati al lago di Garda possono apparire un traguardo tutto sommato facile rispetto a un anno contrassegnato dalla pandemia. Per nulla scontato, invece, era l’incremento di 6,9 punti percentuali raggiunto quest’anno rispetto al 2019. Le nostre imprese si sono impegnate a mantenere il livello del servizio all’altezza delle aspettative degli ospiti, nonostante il problema della carenza di personale, e a conservare sostanzialmente i prezzi degli anni precedenti a fronte di un aumento esorbitante del costo dell’energia e delle materie prime. Laddove possibile si è anche continuato a investire, malgrado il clima d’incertezza generale che ha caratterizzato soprattutto l’inizio della stagione.

Alberto Granzotto, presidente Faita-Federcamping Nord-Est