Lorenzo Cioce sorprende in positivo con la sua Daje de Alberi per riforestare Roma. Dovrebbe farlo il Comune e invece lui invita tutti i Paesi Europei a unirsi in una vera e propria comunità e a procedere. Dagli anni Sessanta a oggi si è sprecato il 60% delle foreste. In Italia, come in altri Paesi, ci sono molti progetti per piantare nuovi alberi. Prima Milano con l’iniziativa BagnaMI, poi se passiamo a Roma troviamo dal 2021 l’iniziativa di Lorenzo Cioce con la sua Daje de Alberi. Un modo per sensibilizzare i cittadini a rendere Roma capitale sempre più verde. Un progetto di riforestazione e rinascita urbana con l’unione di cittadini e istituzioni.
Tutto è nato in maniera amatoriale nel 2019 per piantare degli alberi sotto casa, perché la piazza dove vivevo nel quartiere Nomentano di Roma era spoglia. Pubblico e privato devono collaborare e devono imparare a farlo sempre di più. Questa cosa all’estero è normale. Ci sono realtà che cooperano da sempre con i municipi come noi. Lo scopo è aumentare il patrimonio e difenderlo. La nostra azione non è di critica, ma cerchiamo di essere propositivi e agire per creare qualcosa che poi rimanga alla città. Noi partiamo dal fatto che una volta che si decide di adottare un albero si porta avanti l’impegno e non si lascia il progetto abbandonato a se stesso. Ci tengo molto al senso di comunità che stiamo creando tra i cittadini.
Lorenzo Cioce, scrittore e poeta ed ex autore teatrale
Nel 2021 l’esperimento ha successo e viene fondata l’associazione Daje de Alberi con un crowdfunding. Per le operazioni di riforestazione serve il permesso del Comune, altrimenti è reato. Poi i primi fondi giunti e da febbraio 2022 è nata Alberi a Roma. Lo scopo del progetto è piantare alberi in spazi bisognosi o la realizzazione di nuove aiuole. Ben 150 nuovi alberi stanno donando nuova linfa a Roma.
Le persone non devono sostituirsi alle istituzioni. Si ha un grande bisogno di investimenti in ambito di giardini e progetti di questo tipo. L’albero giusto va al posto giusto nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, ma anche rispettando i soggetti allergici.