Dentro la categoria dei disturbi psicotici c’è la schizofrenia. Ci sono però anche altri tipi di disturbi: disturbo psicotico breve, il delirante, quello schizofreniforme e il disturbo schizoaffettivo (schizofrenia). Analizziamo il disturbo schizoaffettivo. Si tratta di una malattia che presenta sintomi di schizofrenia. Inizia con il manifestarsi di disturbi dell’umore (depressione o disturbo bipolare). Tali sintomi si devono presentare per un mese e seguiti da due settimane di soli sintomi schizofrenici. Allora, così si può parlare di una diagnosi di disturbo schizoaffettivo.
Le cause di tale disturbo? Sono la combinazione di più fattori, soprattutto su base biologica e componenti genetiche. Si parla di predisposizione naturale allo sviluppo della malattia. Il disturbo schizoaffettivo è più raro della schizofrenia e colpisce di più le donne. Può comparire in età adulta, ma anche in adolescenza. I sintomi possono presentarsi in maniera forte da incidere negativamente sull’andamento della vita quotidiana, ma potrebbero anche sparire e ripresentarsi in seguito.
Le conseguenze del disturbo schizoaffettivo possono dare perdita di contatto con la realtà e tendere all’isolamento asociale. Una diagnosi tardiva porta conseguenze negative. A volte si può arrivare anche al suicidio. Per una diagnosi corretta bisogna fare esami fisici per eliminare sintomi di altre patologie e avere il parere di uno psichiatra. Ecco che dopo la conferma della diagnosi del disturbo si può attivare una terapia di supporto che può richiedere il coinvolgimento dei familiari.
Il trattamento terapeutico di solito prevede la combinazione di psicoterapia e terapia farmacologica. La prima prevede di gestire i sintomi e diminuire la disfunzione sociale. La seconda i farmaci per allievare i sintomi come stabilizzazione dell’umore e la cura di ricadute patologiche. La terapia cambia a seconda della gravità dei sintomi del disturbo.