In pochi giorni, il Registro delle Opposizioni per cellulari ha già superato oltre 1,2 milioni di adesioni. È un risultato estremamente importante, che ben testimonia la crescente insofferenza degli italiani per il telemarketing.
I dati sono stati comunicati dal Ministero dello Sviluppo Economico e coprono il periodo che va dal 27 al 31 luglio del 2022. Ricordiamo che in appena 24 ore, il registro aveva già raccolto 205mila iscrizioni.
Il Registro delle Opposizioni consente di revocare, in modo semplice e veloce, tutte le autorizzazioni concesse ai call center e ai cosiddetti data broker. Insomma, inserendo il vostro numero nel registro state dicendo ai call center che non volete essere chiamati e che tutti i permessi che avete fornito in passato – ad esempio prestando il consenso all’uso dei vostri dati quando vi siete iscritti ad un sito – non sono più validi.
I call center, per obbligo di legge, dovranno rispettare la vostra decisione. L’effetto è retroattivo e – nonostante alcuni dubbi, come quelli sollevati da La Repubblica – in linea di massima l’iscrizione è permanente. Tuttavia, è importante capire che il registro alle opposizioni revoca i permessi per il telemarketing concessi in passato, ma è sempre possibile concederne di nuovi in futuro — ad esempio spuntando una casella di troppo durante la registrazione ad un nuovo servizio. Un errore di distrazione può dunque costare carissimo e in quel caso la procedura di iscrizione va ripetuta da capo.
Naturalmente è uno strumento che andrà monitorato e dovrà essere flessibile a nuove eventuali esigenze sempre a tutela del consumatore ma anche degli operatori onesti che rispettano le regole. Auspico anche per questa ragione che arrivi al più presto il via libera della Corte dei conti al nuovo decreto tariffe che saranno più basse delle precedenti. Un segno di buona volontà da parte di questo ministero a sostegno delle imprese del settore. Dopo l’estate ci sarà anche un’importante campagna informativa con lo scopo di raggiungere la stragrande maggioranza dei cittadini che devono essere informati correttamente su questa norma di civiltà
ha commentato il ministro Giancarlo Giorgetti.