Twitch potenzia le risorse a garanzia della sicurezza degli streamer. I content creator potranno condividere tra di loro la lista degli utenti bannati. Una sorta di blaclist, che gli altri streamer possono implementare per neutralizzare sul nascere tentativi di trolling e altre molestie.
La nuova funzione si chiama Shared Ban Info: gli streamer potranno cooperare tra di loro per rendere la sicurezza più sicura. Così, ad esempio, uno streamer che ha ricevuto commenti omofobi o misogini potrà bannare l’utente e condividere il suo nome con altri colleghi che potrebbero essere oggetto degli stessi scherni.
La nuova funzione è già in fase di rollout. I content creator potranno aprire una richiesta di condividere informazioni sugli utenti bannati. Le informazioni possono essere condivide con altri partner della piattaforma. Un’altra opzione consente la condivisione delle informazioni tra content creator che si seguono a vicenda, oppure con canali che vengono indicati come affiliati (e quindi parte dello stesso network o ‘scuderia’ di stramer).
In altre parole, sono i content creator a scegliere liberamente con quali colleghi condividere reciprocamente le informazioni sugli utenti bannati.
Quando un utente che è stato segnalato da un altro streamer tenterà di inviare un messaggio nella chat, non potrà nemmeno inviare messaggi di default nella chat degli altri streamer che collaborano con il primo. Gli streamer potranno comunque scegliere un approccio più flessibile. Ad esempio, è anche possibile fare sì che i messaggi di un utente segnalato da un altro streamer vengano evidenziati automaticamente, in modo che i moderatori possano decidere – caso per caso – se bannare l’utente oppure limitarsi a monitorare la sua attività, in modo da neutralizzare sul nascere tentativi di molestia.
Lo scorso novembre Twitch aveva implementato un sistema chiamato Ban Evasion Detection Tool. Il nuovo sistema sfrutta il machine learning per evitare che un utente bannato da uno streamer possa creare un nuovo account per tornare ad insultare il content creator.