I gas serra sono un pericolo per il pianeta e la salute dell’uomo. Non solo per il fisico, ma anche per la
mente. L’inquinamento atmosferico scatena patologie gravi a livello psicologico. A confermarlo uno studio
del seminario RespiraMI organizzato a Milano dalla Fondazione Ircss Ca’ Granda ospedale maggiore
policlinico e dalla Fondazione internazionale Menarini. Per gli studiosi l’esposizione cronica allo smog porta a un rischio maggiore di malattie mentali e psichiatriche.
Lo studio ha coinvolto circa due milioni di persone, seguite per un periodo di tempo lungo otto anni, e ha quantificato l’impatto dell’esposizione all’inquinamento atmosferico sulla salute mentale.
Secondo i risultati, per ogni incremento di circa 1 microgrammo/metro cubo della concentrazione di particolato fine Pm 2,5 nell’aria, il rischio di depressione aumenta ben del 13%, quello di sviluppare disturbi d’ansia del 9% e quello di schizofrenia del 7%.
Ansa
Il legame tra alti livelli di smog e l’aumentare di prescrizioni di farmaci per depressione, psicosi e
stabilizzazione dell’umore va di pari passo. La qualità dell’aria è importante per chi già combatte con
malattie psichiatriche. Ad esempio con persone che hanno la depressione bipolare l’alta concentrazione di
smog è altamente dannosa. Infatti, quadruplica la possibilità di ricoveri per attacchi maniacali.
I nuovi preoccupanti dati sugli effetti nel lungo termine dell’inquinamento, indicano che lo smog è un concreto pericolo non solo per cuore e polmoni, ma anche per il cervello. Lo smog può cioè essere tossico sul funzionamento cerebrale al punto da provocare anche patologie psichiatriche, probabilmente attraverso un incremento dell’infiammazione generale o per un’alterazione delle difese antiossidanti.
Sergio Harari, co-presidente del seminario e direttore di Pneumologia all’Ospedale San Giuseppe di Milano