Dopo il successo di alcuni progetti apocrifi basati sulla sua proprietà intelettuale, Mojang Studios ha preso le distanze dagli NFT. La casa di sviluppo dietro al videogioco campione di incassi Minecraft non promuoverà mai iniziative legate ai crypto-collezionabili.
Mojang Studios, che da anni fa parte di Microsot, ha giustificato questa decisione con parole piuttosto dure e di biasimo nei confronti dell’industria delle criptovalute. L’azienda non si è limitata a pubblicare una nota dai toni neutri, ma ha scelto di definire gli NFT «non inclusivi per tutta la nostra comunità», sostenendo che questo genere di collezionabili creino un «divario tra giocatori ricchi e giocatori poveri».
L’azienda dietro a Minecraft ha anche condannato la natura speculativa degli NFT, rei di «incoraggiare il profitto» a discapito del divertimento. Che è una posizione quantomeno curiosa, contando che ad esprimerla non è una non-profit ma un’azienda che vende beni e servizi digitali ai suoi utenti.
Sta di fatto, che Mojang Studios ha anche aggiunto che Minecraft vieterà ogni forma di integrazione con le tecnologie blockchain. Questo si traduce nell’impossibilità di importare mondi di gioco, skin, oggetti personali e mod venduti o comunque legati alla tecnologia blockchain. Questo perché, continua Mojang Studios, «gli NFT (…) possono creare un modello di scarsità delle risorse e di esclusività che è in contrasto con le nostre linee guida e con i valori di Minecraft».