Le temperature record sono un problema anche per le centrali nucleari, che hanno bisogno del continuo afflusso di acqua per raffreddare i reattori. L’ondata di calore di queste settimane ha compromesso l’operatività delle centrali nucleari francesi: venerdì i reattori nucleari sono stati portati al 46% del loro regime. È un ulteriore contrazione rispetto al 47% dello scorso mercoledì.
Le leggi francesi impongono alle società di produzione di energia di diminuire l’output delle loro centrali al raggiungimento di determinate temperature. Banalmente perché l’acqua che viene utilizzata per raffreddare gli impianti nucleari viene poi ributtata nei fiumi, dove – a causa del meteo – vengono già rilevate temperature altissime. Il rilascio dell’acqua usata per raffreddare i reattori provocherebbe un ulteriore innalzamento delle temperature, con rischi considerevoli per l’ambiente e la fauna.
L’EDF, la più grande società energetica francese, ha annunciato che sarà costretta a tagliare ulteriormente la produzione di energia delle centrali del Rodano nelle prossime settimane. Stessa sorte per l’impianto sul fiume Garonna. Domani Parigi dovrebbe raggiungere i 38 gradi celsius.
L’ondata di caldo avrà degli importanti effetti sul mercato dell’energia francese. La Francia, tradizionalmente un paese esportatore, sarà costretta per la prima volta in molti anni ad importare energia dall’estero per coprire il suo fabbisogno. I prezzi dell’energia – già alle stelle a causa della guerra in Ucraina – toccheranno un nuovo record.
Secondo l’EDF, nel 2022 la produzione di energia nucleare toccherà il valore più basso degli ultimi 30 anni.
L’improvvisa contrazione della produzione domestica ha portato il costo dell’energia alle stelle: +18% in appena sette giorni, per un totale di circa 500€/MWh.
- French Nuclear Cuts Extend to Next Week as Temperatures Soar (bloomberg.com)