La nuova tecnologia del DNA sta scuotendo gli animi degli alberi genealogici di piante e animali. Se prima l’uomo risultava parente dei pipistrelli, ora è considerato imparentato con i roditori. All’epoca di Darwin, gli scienziati potevano solo conoscere l’albero evolutivo vitale osservando la struttura e l’aspetto di animali e piante. Ogni specie è raggruppata secondo somiglianze sviluppate insieme.

Tre decenni fa, gli studiosi hanno usato i dati del DNA per costruire alberi molecolari. Questi ultimi hanno
dimostrato che tali tratti somiglianti si siano evoluti in modo indipendente in differenti rami dell’albero
riguardante i mammiferi. Darwin notò una curiosità. Animali e piante che sembravano avere comuni
antenati si trovavano spesso ad abitare più vicini.

Sono stati presi sotto esame alberi evolutivi fondati su aspetto o molecole per 48 gruppi di animali e piante.
Tutto è stato fatto incrociando posizione, dati del DNA e l’aspetto. Si è evinto che gli alberi evolutivi
precedenti basati sui dati del DNA dichiaravano che diverse specie erano associate in base all’aspetto. Tale esame è servito a provare che avevano molte meno probabilità di vivere vicine rispetto alle altre specie legate dai dati del DNA.

Le evoluzioni delle specie possono sembrare infinite, ma alla fine non è così. Darwin dimostrò che la vita
terrena fosse collegata a un singolo albero evolutivo. Dall’altra invece l’anatomista Haeckel fu uno dei primi
a disegnare alberi evolutivi mostrando come i principali gruppi di forme di vita siano legati. I suoi disegni
sugli alberi genealogici erano brillanti e si basavano sulla formazione e lo sviluppo degli organismi come
embrioni.