A provocare le recenti e inaspettate inondazioni del Parco Nazionale di Yellowstone sembrano essere state estreme precipitazioni e il rapido scioglimento della neve. Secondo gli scienziati è stato tutto ciò a spazzare ponti e strade e a danneggiare profondamente Gardiner nel Montana, all’entrata del parco.
Intense piogge e temperature di caldo anomale hanno causato il veloce scioglimento della neve. Ciò ha
incentivato il deflusso dell’acqua. Le forti precipitazioni unite allo scioglimento della neve hanno portato un
vero diluvio. L’acqua di tale diluvio è pari all’area che riceve due o tre mesi di precipitazioni durante l’estate
soltanto in tre giorni. Questi i dati rilevati dai meteorologi della CNN.
Questa grande portata d’acqua è sfociata in valli e fiumi a quote più basse, qui è salita a profondità record.
Tutto dando vita a inondazioni viste di rado in precedenza. Gli scienziati hanno registrato tali eventi a
Yellowstone in presenza dell’aumento delle temperature globali. Questo a causa del grande calore della
primavera e dell’estate.
Gli scienziati dell’US Geological Survey, della Montana State University e dell’Università del Wyoming hanno rilevato come il clima mondiale sia cambiato nettamente. Tutto in base ai gas serra sempre più in aumento che incidono sul cambio del clima. Le temperature registrate a Yellowstone sono aumentate di 2,3 gradi Fahrenheit rispetto al 1950. Potrebbero continuare a farlo di 5-10 gradi nei futuri decenni.
Nonostante nei prossimi anni ci sarà una diminuzione netta di emissioni di gas serra, le precipitazioni
potrebbero ancora aumentare dal 9% al 15%. Oltre a Yellowstone, tutto il resto dell’Occidente sta vivendo
questi episodi ambientali repentini e intensi. Gli studi hanno rilevato, inoltre, possibili futuri consistenti
eventi di pioggia che potrebbero inondare Montana e Wyoming.