Una meraviglia per gli occhi è l’esistenza dei draghi marini. Una vera chicca per i subacquei, essi hanno un’abbagliante veste fatta di ornamenti simili a foglie e galleggiano fra le alghe ondeggiando sull’oceano. Essi però dall’altra non possiedono denti, costole e hanno spine curve e attorcigliate.
Gli studiosi hanno rilevato indizi genetici scoprendo il motivo per cui si contraddistinguono. Questi animali fanno parte della stessa famiglia dei pesci ago e dei cavallucci marini. Questi ultimi famosi per aver sviluppato la gravidanza maschile.
Il team per fare tale scoperta ha sequenziato i genomi di due diverse specie di draghi marini. Si tratta del drago frondoso e del drago marino comune. Entrambi sono stati trovati in acque fredde al largo dell’Australia. A causa dei loro ornamenti simili a foglie, i draghi marini a volte si mimetizzano così bene che sono difficili da individuare fra le scogliere. Ecco, perché la terza specie del drago rubino è stata individuata solo nel 2017.
Le tre specie di draghi marini sono particolari per le loro forme, i colori e i lunghi musi tubolari che succhiano i crostacei. Il drago marino, però sembra aver perso nell’evoluzione gli ornamenti stravaganti degli altri due. Altri studi hanno cercato di scoprire il motivo dei loro tratti distintivi.
Si è rilevato che i draghi marini, rispetto ai loro simili, hanno nel loro Dna un alto numero di sequenze ripetitive definite trasposoni. Essi sono mobili e saltellano creando veloci cambiamenti genetici. Ecco, perché forse si sono evoluti così rapidamente.
A differenza di altri lontani parenti, i draghi marini sono mancanti di un pezzo di geni. Quest’ultimo svolge ruoli essenziali in altri vertebrati. Per esempio, la formazione della struttura facciale, denti, arti e nervi.
I ricercatori hanno una loro ipotesi. La perdita di tali geni può essere la spiegazione della faccia allungata e degli ornamenti dei draghi marini. Saranno però utili altre ricerche per avere al completo la storia dell’evoluzione di questi animali.
- Sea Dragons Are Incredibly Strange Creatures, And We May Finally Know Why (sciencealert.com)