«In queste condizioni l’accordo non può andare avanti», Elon Musk ad un passo dal premere il bottone rosso e arrestare l’operazione di acquisizione di Twitter. Ammesso che questo non sia già successo.

Prima la “pausa di riflessione” per verificare la veridicità dei numeri riportati dal social in materia di account falsi e bot. Poi le continue frecciatine contro il CEO dell’azienda, fino ad arrivare ad un’emoji sgradevole pubblicata sotto uno dei suoi ultimi post pubblici. E infine quella che sembra la parola fine.

Secondo una stima di Elon Musk, il numero di account falsi o duplicati potrebbe incidere sul 20% del totale degli account attualmente attivi su Twitter. Molto al di sopra del 5% riportato dall’azienda guidata da Parag Agrawal. «Potrebbero essere molto di più del 20%», ha aggiunto Musk.

E almeno su questo ha ragione: il numero degli utenti attivi è importante e deve essere ripulito dagli account falsi e dai bot. Diversamente, il rischio è di ingannare gli inserzionisti, che pagano per far vedere le loro pubblicità alle persone vere, non alle botnet. Proprio questo tema è recentemente costato caro a Facebook.

«La mia offerta si basa sull’assunto che i numeri forniti da Twitter alla SEC siano accurati», ha ribadito Elon Musk. Ma Twitter si rifiuta di sottoporre il dato ad un’analisi indipendente condotta da terzi. «L’accordo non può procedere finché il CEO di Twitter non accetterà di farlo».