Elon Musk ha annunciato di aver presentato un’offerta per acquistare il 100% di Twitter. L’operazione prevede il delisting di Twitter, con una compensazione per gli azionisti fissata a 54,20 dollari per azione. La proposta verrà discussa e valutata dal CdA dell’azienda.

L’OPA – acronimo che sta per Offerta pubblica di acquisto – è stata depositata presso la SEC, l’autorità che vigila sulle aziende quotate a Wall Street.

Solamente una settimana fa Musk aveva annunciato di aver rilevato il 9,2% delle quote della società. All’epoca gli era stato offerto un posto nel CdA dell’azienda, come parte di un accordo che gli avrebbe tuttavia anche precluso la possibilità di accumulare più del 14,9% delle quote. Insomma, non avrebbe potuto ottenere la maggioranza di Twitter, non nell’immediato quantomeno — cosa che ora sappiamo per certo essere nei piani del fondatore di Tesla.

Ho investito in Twitter perché credo che abbia il potenziale di diventare la piattaforma di riferimento per la libertà di parola a livello globale. Credo che la libertà di espressione sia un imperativo per la nostra società e per far funzionare adeguatamente ogni democrazia. Twitter ha un potenziale enorme, voglio sbloccarlo

ha detto Elon Musk con un comunicato.

L’offerta è stata presentata al CdA di Twitter nella giornata di ieri. Elon Musk ha aggiunto che soltanto con il ritiro di Twitter dalla borsa sarà possibile portare avanti i cambiamenti che sono necessari per rendere l’azienda competitiva.  Musk ha anche aggiunto che «sarà costretto a rivedere la sua posizione di azionista» in caso la sua offerta venga declinata dal CdA.

Con il 9,2% delle quote, oggi Elon Musk è il maggiore azionista di Twitter. Segue il fondo Vanguard con poco più dell’8% delle azioni.

Twitter è valutato attorno ai 37 miliardi di dollari, con l’OPA di Elon Musk che porterebbe la valutazione attorno ai 43 miliardi. La proposta di OPA è stata premiata dal mercato: le azioni di Twitter sono aumentate del 13% durante il cosiddetto pre-market. La notizia ha invece penalizzato Tesla, con un calo dell’1,5%, forse per timore che l’operazione possa distrarre l’imprenditore e compromettere le performance della casa automobilistica.