Dopo la martellante campagna social degli scorsi giorni, UniCredit chiarisce le sue policy in materia di transazioni da e verso gli exchange di criptovalute. Tutto nasce da un tweet dello scorso 7 gennaio, che ha messo la community di appassionati di Bitcoin e criptovalute sul piede di guerra.
Chiarimento sul nostro tweet del 7 gennaio.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il link:https://t.co/5EvAIGKY8n https://t.co/85oZlJOarx pic.twitter.com/iF9fwIOYBH— UniCredit Italia (@UniCredit_IT) January 12, 2022
Nel tweet UniCredit affermava che le policy della banca vietano qualsiasi tipo di relazione con gli exchange di criptovalute. Insomma, dal primo post della banca sembrava che acquistando criptovalute usando una carta emessa da Unicredit – o via bonifico SEPA – comportasse il rischio di vedersi chiudere il conto corrente. E, in effetti, sono moltissime le testimonianze degli utenti di Twitter (alcune corroborate da screenshot o addirittura dalle foto delle raccomandate ricevute) che sostengono di aver perso il loro conto corrente UniCredit in seguito ad una o più transazioni.
«Va però chiarito che UniCredit non inibisce assolutamente ai propri clienti transazioni di compravendita in valute virtuali, ferme restando le raccomandazioni sui rischi associati a questi strumenti», si legge in una nuova immagine pubblicata dall’account Twitter ufficiale della banca.
Ciao, le attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio.
— UniCredit Italia (@UniCredit_IT) January 7, 2022
Nonostante UniCredit parli di un «chiarimento», in realtà quello della banca sembra più che altro un vero e proprio dietrofront. Il tweet a cui si riferisce UniCredit, infatti, sembra dire l’esatto opposto di quanto affermato oggi: «Ciao, le attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio», aveva scritto l’account della banca in risposta ad un utente.
Due le cose: o UniCredit ha cambiato idea sulle sue policy, o il social media manager della banca è scivolato in un disastro comunicativo, dando l’impressione che un limite rivolto alla stessa banca – che ribadisce anche oggi di non investire in criptovalute – fosse in realtà destinato ai clienti.
Se qualcuno sta ancora pensando di aprire un conto con sti qua, questa è la raccomandata che ho ricevuto a random: guarda mamma come Pablo Escobar pic.twitter.com/xeN16TGIlP
— Dave Shaw (@dshawyt) January 8, 2022