Per la scienza, archeologia, medicina e tanto altro ogni anno che passa è un anno di successi: nel bene o nel male. Il 2021 alle spalle ci ha portato alla luce diverse conquiste e scoperte, vediamo quali sono le più significative.

Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo

Cesare Pavese

Cosa è la scoperta se non l’apice di una vita intera, un’intuizione arrivata al momento giusto e al punto giusto, ma anche consapevolezza di sacrificio verso la propria professione: che sia medico, archeologo o fisico sperimentale. La frase Eureka! è lì a portata di grido per chiunque, ma solo in pochi la grideranno con cognizione di causa, vediamo questo 2021 che cosa ha portato come scoperte di ogni tipo, selezionando le più importante e innovative per i lettori di Lega Nerd.

La diversità dei nostri antenati

L’evoluzione umana di per se è già una storia complessa, ma la scoperta di due fossili l’ha resa ulteriormente più difficile e intricata. Parliamo di un teschio ben conservato rimasto per quasi novant’anni in u  pozzo abbandonato in Cina: la commistione di tratti antichi e moderni fa pensare a una parentela con l’uomo moderno più stretta rispetto a quella con il classico uomo di Neanderthal.

Per alcuni ricercatori il teschio apparterrebbe ad una nuova specie umana il cui nome è Homo Longi. Anche i frammenti di cranio e mascella trovati in Israele hanno rivelato un inconsueto mix di caratteristiche. Tutte che appartengono più o meno a nuove specie, i reperti inoltre rivelano la sorprendente diversità dei nostri antenati.

Esploratori del Pianeta Rosso

Perseverance

Abbiamo già affrontato le grandi scoperte ed evoluzioni che riguardano lo spazio tra cui i due rover approdati sulla superficie di Marte: Perseverance della NASA e Zhurong della CNSA (Agenzia Spaziale Cinese) entrambi atterrati con l’ambizioso obiettivo di trovare vita sul Pianeta Rosso. Con Zhurong si tratta già di un piccolo record per una nazione come la Cina che riesce a sbarcare per la prima volta su un altro pianeta, mentre per quanto riguarda i record Perseverance non è da meno in quanto il 19 aprile Ingenuity, il drone elicottero, ha sorvolato per un breve periodo di tempo la superficie di Marte effettuando il primo volo controllato da Terra su un altro pianeta. Il giorno dopo gli strumenti del rover hanno estratto ossigeno dall’atmosfera ricca di anidride carbonica, un esperimento che in futuro potrebbe rendere possibile la produzione di combustibile per razzi o di aria respirabile sul pianeta.

Altro passo importante per il rover americano quello di settembre quando è riuscito a raccogliere il primo campione di suolo marziano, da riportare sulla Terra a scopo di studio e analisi. Di per se una cosa semplice e di routine, ma il primo campione di suolo del pianeta rosso potrebbe effettivamente rivoluzionare la scienza marziana.

Il genoma umano è stato finalmente completato?

Sono passati venti anni dal primo sequenziamento del genoma umano: parliamo di 2001 un’altra era e un altro pianeta probabilmente. Tuttavia nonostante la ricerca è proseguita senza sosta, mancava all’epoca più dell’8% per completare la sequenza (e nonostante il numero basso non è poco per niente). Nel maggio del 2021, una squadra di ricercatori hanno annunciato la prima sequenza davvero completa del genoma umano. Andiamo direttamente ai numeri perché parliamo di 3055 miliardi di paia di basi su 23 cromosomi.

Rispetto al vecchio sequenziamento lo studio aggiunge quasi 200 milioni di paia di basi e apporta diverse correzioni, ma il lavoro non è tuttavia finito al 100×100: c’è ancora infatti da sequenziale il cromosoma Y, ma siamo comunque a buon punto.

Più vicini alla fusione nucleare

La corsa alla fusione nucleare, che vede tanti attori coinvolti (tanto pubblici che privati) non si è certo fermata nel 2021. D’altronde riuscire a mimare le reazioni che avvengono dentro le stelle per soddisfare i nostri bisogni di energia, in modo pulito, è un traguardo che fa gola a tutti. E quest’anno siamo riusciti ad andarci vicino: i ricercatori della National Ignition Facility sono infatti riusciti a scaldare e comprimere isotopi di idrogeno con un laser potentissimo per indurre la formazione di un plasma di ioni, riuscendo a produrre quasi la quantità di energia usata per innescare la reazione.

Proprio durante un esperimento condotto ad agosto in California, i ricercatori della National Ignition Facility sono riusciti a ottenere per la prima volta una quantità di energia che si avvicina a quella utilizzata per l’innesco della reazione. La reazione condotta in laboratorio ha generato ben 1,3 megajoule di energia. e di per se sarebbe già un risultato record, ma oltre a questo c’è di più: per la prima volta l’energia rilasciata da una reazione di fusione nucleare supera l’energia assorbita dal combustibile utilizzato per innescarla, rendendoci sempre più vicini al momento in cui l’energia prodotta supererà il totale di quella impiegata.

Egitto: rivelata una nuova città

Non c’è nulla da fare, in Egitto più si scava e più si trova e c’è un legame a doppia mandato forse con il faraone più misterioso di tutti: il giovane Tutankhamon. Sì perché nascosta per mille dalle sabbie del deserto, a Ovesta della più moderna Luxor, è stata rinvenuta una città di 3500 anni fa. La stessa si è scoperto che fu fondata proprio dal nonno di Tutankhamon. Ovviamente ci sono studi ben avviati su questa città che per ora con il suo centro abitato riesce ad offrire uno scorcio di vita degli antichi Egizi al culmine della ricchezza e del potere della loro civiltà.

L’AI scopre la forma delle proteine

Probabilmente la notizia che ha fatto impazzire più di tutte, non per niente la più votata sulla rivista Science, è quella dedicata all’intelligenza artificiale che predice la struttura delle proteine. Già la scorsa estate la rivista Science pubblicava i risultati relativi alla capacità di un algoritmo artificiale (chiamato RoseTTA fold) di indovinare la struttura di una proteina e di complessi proteici a partire dalla sua sequenza di amminoacidi (una proteina è fatta da tante piccole unità, gli amminoacidi appunto). Questa probabilmente aprirà ufficialmente la strada a una nuova importante rivoluzione in biologia. Se prima infatti capire la struttura di una proteina richiedeva la sua cristallizzazione, lo studio con i raggi X e l’utilizzo della microscopia crioelettronica con l’intelligenza artificiale tutto cambia.

Stiamo davvero parlando di strutture proteiche alla portata di tutti – commenta Holden Thorp, direttore di Science.

Un vaccino contro la malaria

Sì parliamo di vaccini, e purtroppo a causa dell’imperversare del movimento No-Vax una notizia di questo tipo è quasi finita in sordina. Tuttavia non possiamo non inserirla sulle migliori scoperte di questo 2021. L’OMS infatti ha approvato il primo vaccino contro la malaria lanciandone la diffusione. Il vaccino chiamato Mosquirix ha dimostrato un’efficacia di dodici mesi nel 56% degli studi clinici, e anche se non sostituirà gli altri metodi di prevenzione, sarà sicuramente uno strumento preziosissimo per combattere questa malattia ancora così diffusa.

Il DNA di un milione di anni fa di un Mammut

Ci stiamo avvicinando al sogno del Signor Hammond e del suo Jurassic Park? Forse sì e forse no. Tuttavia due molari di mammut di un milione di anni fa hanno permesso ad un team di studiosi di estrarre il DNA più antico mai sequenziato. Senza dubbio una scoperta non fine a se stessa (o per quali progetti assurdi) in quanto potrebbe permetterci di ricostruire meccanismi evolutivi di un passato ancor più distante.

Anticorpi monoclonali contro il coronavirus (e non solo)

Un’altra scoperta importantissima per il 2021 è un qualcosa che riguarda, purtroppo, ancora il Covid-19 ricordando i traguardi della ricerca sugli anticorpi monoclonali. Ritenuti a lungo delle terapie quasi esclusive dell’ambito immuno-oncologico, la rivista Science ricorda invece come pian piano stiano arrivando anche nelle farmacie come delle armi potentissime contro le infezioni. Non solo quindi solo per il coronavirus, ma anche per altre tipologie di virus respiratori sinciziali e l’Hiv nelle forme resistenti i farmaci.

Trovati i pronipoti di Toro Seduto

Non potevo chiudere questo approfondimento sulle scoperte che mi hanno entusiasmato in quest’anno scientifico senza qualcosa riguardante una delle mie più grandi passioni come gli Indiani d’America. Ovviamente si tratta comunque di una ricerca scientifica, che ha dato i suoi frutti. Grazie a una nuova tecnica di analisi del Dna sono stati “trovati” i pronipoti di Toro Seduto, leggendario capo indiano Lakota, passato alla storia per aver sconfitto il colonnello George Armstrong Custer nel 1876.

Pubblicata sulla rivista Science Advances, la ricerca è stata condotta da Eske Willerslev, dell’università di Cambridge e del centro di genetica della Fondazione Lundbeck. La nuova tecnica di analisi del Dna permette di analizzare l’informazione genetica anche quando il Dna è piuttosto degradato, come quello estratto dai capelli di Toro Seduto, ed è stata usata per la prima volta per dimostrare una parentela tra un personaggio storico e persone in vita.

Fonti

  • RaiNews.it
  • National Geographic
  • Wired.it
  • Science.org
  • i404.it
  • Ansa.it