«La pandemia ha avuto origine negli Stati Uniti d’America». E ancora: «Gli USA stanno facendo pressione sull’OMS per dare la colpa alla Cina». La stramba teoria della cospirazione veniva attribuita al biologo svizzero Wilson Edwards ed è circolata parecchio online. C’è un primo, piccolo, problema: non esiste nessun Wilson Edwards. Un secondo problema: la bufala è stata pompata online da circa 600 account. Tutti bot. Tutti gestiti da organizzazioni controllate o vicine al partito comunista cinese.

A dirlo è Meta, la parent company che gestisce Facebook e Instagram, che in queste ore ha annunciato di aver eliminato tutti i profili coinvolti nella diffusione della notizia falsa.

Le dichiarazioni attribuite a Wilson Edwards erano state riprese anche dal Global Times, quotidiano del partito comunista cinese, provocando un’immediata reazione dell’ambasciata cinese.

In totale, Meta ha rimosso 524 account su Facebook, 20 pagine, 4 gruppi e 86 pagine Instagram. Tutte pedine che venivano utilizzate dalla Cina per diffondere propaganda e notizie false o fuorvianti sul Covid-19. I destinatari dell’operazione propagandistica erano gli utenti statunitensi, britannici, oltre che gli utenti di lingua cinese residenti a Taiwan, Hong Kong e Tibet.

Il lungo post che accusava gli USA di star insabbiando le sue responsabilità, facendo lobby sull’OMS, risale a luglio del 2021. Ad agosto era dovuta intervenite l’ambasciata svizzera a Pechino. «Non ci risulta nessun cittadino con quel nome». Ma poco importa, la bufala ha continuato a circolare anche dopo la smentita ufficiale della Svizzera.

Recentemente Twitter è dovuto intervenire contro una botnet che, agendo in modo simile, era responsabile di una campagna di propaganda creata con lo scopo di negare le violazioni dei diritti umani della Cina nella regione dello Xinjiang.