È finalmente possibile segnalare ad Apple le app fraudolente presenti sull’App Store. Se si sospetta che un’app specifica indicizzata sullo store costituisca un pericolo per gli utenti, sarà possibile inviare una segnalazione usando l’apposito comando ‘riporta una truffa‘.

Nel corso degli anni l’App Store di Apple è diventato in diverse occasioni oggetto di grosse polemiche per la sua incapacità di mantenersi pulito, ossia completamente scevro di app fraudolente. È successo anche al Play Store di Google, forse pure più frequentemente, ma la differenza è che Apple, con iOS, offre un modello chiuso e blindato proprio con la promessa di escludere ogni possibile minaccia per l’utente. Ogni volta che i truffatori riescono ad aggirare i controlli dell’App Store, Apple ci fa una pessima figura.

L’incapacità da parte di Apple di escludere le app fraudolente dal suo store in più di qualche occasione ha avuto conseguenze gravi: a marzo si era parlato del caso di un utente di Apple che aveva perso oltre 600.000 dollari in criptovalute, tutto per colpa di un’app che si spacciava per un noto wallet di criptovalute. App che era stata approvata dall’App Store.

Ad aprile un developer aveva scoperto un bizzarro e sfacciato giro di casinò con puntate reali mimetizzati da giochi per bambini, anche queste regolarmente approvate e indicizzate sull’App Store. Insomma, il problema c’è ed è attuale.

Fino ad oggi gli utenti di Apple dovevano seguire una procedura piuttosto tediosa e complessa per denunciare un’irregolarità all’azienda: era necessario scorrere fino in fondo alla schermata dell’App Store, trovare un link che rimandava ad una pagina web, inserire nuovamente le credenziali dell’account Apple e quindi compilare un form. Una procedura che rischiava di scoraggiare anche gli utenti più motivati. Peraltro, Apple consentiva di segnalare un problema esclusivamente se l’utente aveva perso dei soldi. In altre parole: per denunciare una truffa era necessario essene stati vittima.

Non solo la procedura ora è più snella ed immediata, ma è venuto a meno anche quest’ultimo requisito.