Ci sono videogiochi che letteralmente ti catturano e ti spingono a viverli fino in fondo: con i bei RPG il “pericolo” è effettivo e in molti abbiamo passato nottate intere sui migliori esponenti del genere. Il celebre attore scozzese James McAvoy è uno di noi: era così fissato con The Elder Scrolls IV: Oblivion che ha dovuto prendere una decisione drastica per evitare ripercussioni sulla vita privata e lavorativa.
McAvoy, durante un evento di presentazione del videogioco Twelve Minutes, in cui è presente (insieme a Daisy Ridley e Willem Dafoe) ha raccontato la sua (bizzarra e un po’ inquietante, nei suoi risvolti) esperienza col gioco.
Nel 2007, non ancora trentenne, gli regalarono una Xbox 360 e una copia di The Elder Scrolls IV: Oblivion. Un regalo graditissimo:
Era il tipo di gioco che ho sempre amato da ragazzino: giochi di ruolo. Zelda, Secret of Mana, questo genere di roba. Tipo, io amo gli RPG.
Dunque: sono a Dublino e devo andare a dormire alle 10 di sera, perché devo alzarmi alle 6 ogni mattina, ho un sacco di battute [da imparare] e tutta questa roba così. E invece sto lì a giocare fino alle 4 del mattino a Oblivion.
racconta. A quanto pare, una sera fatidica cominciò a giocare alle 8 di sera, spegnendo la console all’alba, poco dopo le 5:30 del mattino. Si rese conto di essere un caso disperato e prese una decisione decisamente drastica:
Mi sono alzato, ho tirato fuori il disco dalla Xbox e ho acceso il fornello del gas. Ho passato il disco sopra il fornello e l’ho visto tipo squagliarsi un po’. E mi sono detto “Bene, abbiamo finito, è finita, mai più!”.
Ed effettivamente, da allora e per molto tempo McAvoy non ha più giocato ai videogiochi, perlomeno fino a quando il figlio Brendan, nato nel 2010, l’ha riportato nel mondo del gaming, dopo un’assenza di dieci anni, con FIFA. Ora il nostro James è tornato a giocare, con moderazione, ma stavolta è grato al medium: durante la pandemia si è ritrovato con gli amici a giocare online.
Durante la pandemia, io e i miei amici, tutti sui quarant’anni e con i capelli bianchi, la calvizie etc. ci ritroviamo e parliamo, due o tre sere a settimana, giocando a Warzone e parlando di vita, amore, tutto… mentre veniamo totalmente annientati da bambini dodicenni di altri paesi.
Ci ha salvato la vita durante la pandemia, quando non potevamo uscire. Abbiamo passato più tempo assieme così di quanto non facessimo prima. È stato fantastico.
ha concluso l’attore, raccontando la sua esperienza videoludica. Qualcuno che, invece, non ha mai smesso di giocare è il suo collega (e rivale sul set dei film degli X-Men) Henry Cavill, che fieramente racconta di quando stava per saltare un provino perché impegnato in un raid di World of Warcraft.
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