12 Minutes: recensione dell’adventure-thriller con James McAvoy, Daisy Ridley e Willem Dafoe

12 minutes

La nostra recensione di 12 Minutes non può che iniziare dal cast vocale: la nuova avventura grafica a tinte fanta-thriller di Annapurna Interactive si avvale del talento di un trio di attori che farà la felicità di noi nerd: James McAvoy (X-Men First Class, Split), Daisy Ridley (Rey in Star Wars) e il mitico Willem Dafoe (Platoon, The Lighthouse, Spider-Man).

Disponibile da 19 agosto in esclusiva per l’ecosistema Microsoft, possiamo trovarlo su PC e XBox a 24,99 euro oppure incluso nel Game Pass.

Il gioco è localizzato in italiano nei testi, quindi avremo menù e sottotitoli nella nostra lingua che ci aiuteranno a comprendere meglio tutte le svolte narrative che ci troveremo ad affrontare, accanto alle interpretazioni di questo trio d’attori dalla voce inconfondibile.

12 Minutes è un videogioco rivolto agli appassionati di avventure grafiche e si tratta di un ottimo modo per mettere alla prova le proprie capacità di osservazione e deduzione… e anche di fare un salto indietro nel tempo.

Il team indie capitanato dall’autore Luis Antonio rinuncia alla spettacolarità per una visuale a volo d’uccello che ricorda molto certi giochi anni ’90-Duemila.

 

Ma cosa c’è di speciale in questo gioco che ha stregato persino Hideo Kojima?
Il creatore di Metal Gear e di Death Stranding ha scritto sui social

 

“Davvero ottimo! Ho perso la cognizione del tempo, ci ho giocato per circa quattro ore! Non mi divertivo così tanto con un gioco dai tempi di Inside. È un’avventura con loop temporali davvero ben fatta, con un buon senso dello stile. Una volta che ti sarai abituato ai controlli e all’inquadratura dall’alto, sono certo che non vi dispiacerà”.

 

Addirittura ha chiuso dicendo “mi fa venire voglia di creare una nuova avventura”.

 

 

La trama è presto detta: un tizio (James McAvoy), tornando a casa da sua giovane moglie (Daisy Ridley), si trova a vivere un paio di esperienze piuttosto emozionanti (due spettri estremi di emozioni, va detto) e dopo 12 minuti circa si ritrova a rivivere la stessa serata più e più volte.

 

Avete capito bene: una sorta di Il Giorno della Marmotta però “compresso” in 12 minuti, che rende sicuramente la nostra immersione videoludica più serrata.

 

Trattandosi di un’adventure-thriller basato su questo loop temporale, quello che dovremo fare è capire perché sta succedendo quello che sta succedendo, facendo fluire gli eventi e man mano cambiando il nostro approccio e intervenendo su alcune situazioni per vivere dei cambiamenti e a affrontare il successivo loop con più informazioni.

 

 

Nella nostra recensione di 12 Minutes non voglio rivelare troppo della storia, ma il cuore del mistero risiede in un crimine da svelare: perché ad un certo punto un poliziotto violento (Willem Dafoe) fa irruzione nel nostro appartamento e sembra più mettere in atto una rapina che un arresto? Perché ce l’ha così tanto con nostra moglie?

Quello che possiamo fare è interagire con gli oggetti e le persone che entrano nel nostro appartamento, un trilocale piuttosto spartano, con un sistema punta-e-clicca molto classico e minimal: inventario a scomparsa in alto, opzioni di dialogo, puntatore che si modifica al passaggio su oggetti con cui interagire.

 

La scrittura della storia è molto scolastica, quindi non aspettatevi grandi picchi di intensità, ma la costruzione degli incastri che vanno a costituire il quadro generale emergono in modo fluido e sensato, non lasciando sensazioni di casualità.

 

 

L’interpretazione dei tre attori è buona, il loro stile di recitazione è inconfondibile: McAvoy in particolare sembra essersi divertito un sacco, mentre Ridley gioca più sul sarcasmo e la paura e Dafoe… beh, fa Willem Dafoe: il poliziotto sadico e brusco è un ruolo che da anni veste benissimo, quindi non abbiamo di che lamentarci.

Sul versante gameplay va detto che quello che poteva sembrare un gioco potenzialmente fichissimo si riduce ad essere un adventure schematico dove il giocatore è chiamato a capire esattamente cosa fare in quel dato momento, senza la possibilità di sperimentare approcci alternativi alle situazioni che gli si presentano davanti.

Per carità, il grado di sfida rimane comunque accettabile e il gioco teso e divertente, ma non sarebbe stato male anche provare a implementare soluzioni diverse, almeno un paio, in alcuni frangenti. Tanto per far scatenare i giocatori più pazzerelloni.

 

In questo modo non abbiamo la possibilità di deragliare e non perdiamo mai il pallino del gioco, ma per alcuni posso capire che possa risultare un po’ frustrante.

 

Per quanto riguarda la longevità, per la nostra recensione di 12 Minutes mi sono messo a giocare nel tardo pomeriggio e… ehm, l’ho finito verso le due di notte.

Diciamo che a seconda della vostra esperienza e delle vostre capacità, e in alcuni frangenti della vostra pazienza, 12 Minutes può durare una media di cinque ore… quattro se siete velocissimi o sei/sette se vi incartate in qualche situazione o vi piace farvi ammazzare in modo reiterato.

In conclusione, direi che è un’esperienza da provare se siete appassionati di avventure grafiche che hanno il sapore old-school, vi piacciono i thriller e i loop temporali e volete gustarvi un’esperienza da film senza eccessi “spettacolari”, con tre attori bravi e in parte.

Per tutti gli altri, meglio rivolgere lo sguardo altrove… e ora buon loop!

 

75
12 Minutes
Recensione di Giacomo Lucarini
ME GUSTA
  • Atmosfera tesa e loop temporale curioso
  • Cast vocale che è un piacere da ascoltare
  • Puzzle che richiedono colpo d'occhio e logica
  • Esperienza di gioco intensa e veloce, tutta da gustare
FAIL
  • Struttura semplice e ripetitiva
  • Interazioni molto limitate: scordatevi approcci "alternativi"
  • Durata limitata
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