Stando a diversi report emersi nella giornata di oggi, e che in realtà continuano da diverso tempo, sembra che alcune app truffa siano riuscite a eludere dei controlli di Apple e vengano addirittura in alcuni casi promosse dalla compagnia sull’App Store, nonostante il loro utilizzo potenzialmente inutile e la presenza di abbonamenti settimanali. Dopo la causa fra Epic Games e il colosso di Cupertino sembrava che i controlli fossero in realtà aumentati, e ci fossero maggiori restrizioni al fine di evitare problemi avvenuti con altri sviluppatori dopo il caso dei creatori di Fortnite.
Sembra tuttavia che le segnalazioni siano partite già dal mese di febbraio, e non per casi singoli. The Washington Post ha infatti in passato parlato di percentuali che si aggirano intorno al 2% per quanto riguarda le app truffa sull’App Store, fra cui alcune profittevoli al punto di generare milioni di dollari attraverso le proprie entrate. La risposta di Tim Cook, riportata sulle pagine di 9to5Mac, ha chiarito che lo store di Apple è un posto “sicuro e affidabile”:
Abbiamo voluto creare un posto sicuro e affidabile per gli utenti al fine di permettere loro la scoperta di app, come anche un messo per fornire sicurezza e supporto ai creatori per lo sviluppo, test e distribuzioni agli utenti iPhone in tutto il mondo.
Il controllo è sempre stato una delle principali feature e fonte di valore per i nostri utenti. Abbiamo preso come modello un negozio di alta qualità: un posto dove i clienti possano trovare una grande varietà di opzioni, e sentirsi sicuri del fatto che la selezione sia di alta qualità, affidabile e continua.
All’infuori della presenza dei suddetti software sullo store, si parla anche di posizioni in vetrina (ovviamente non intenzionali) nel negozio virtuale, e non ci resta che rimanere in attesa di ulteriori controlli e conferme da parte dell’azienda.