Dopo che il Regno Unito si è allontanato dall’Unione Europea con la Brexit anche il mercato audiovisivo sta iniziando a marcare il terreno, e, secondo quanto rivelato dal The Guardian, l’idea sarebbe quella di limitare la distribuzione su Netflix, Prime Video ed al cinema in Europa di film e serie TV britanniche.
In questo modo l’obiettivo sarebbe quello di valorizzare maggiormente le produzioni dell’Unione Europea, e così almeno il 30% dei film e delle serie TV che passeranno tra cinema, televisione, Netflix, Prime Video e le altre piattaforme streaming dovranno essere di origine europea, lasciando quindi fuori il Regno Unito. Alcuni Paesi come la Francia hanno addirittura alzato la soglia al 60%.
Per il Regno Unito sarebbe un duro colpo, considerando che solo nel 2019/2020 l’Unione Europea ha garantito 572 milioni di acquisizioni di diritti per le produzioni audiovisive.
A causa della Brexit i contenuti britannici verranno considerati dall’Unione Europea come al di fuori della cultura del Vecchio Continente. Adam Mins della Commercial Broadcasters Association ha dichiarato:
Vendere i diritti dei programmi britannici è cruciale per finanziare certe produzioni, come quelle drammatiche. Perdere l’accesso ad una parte della programmazione dell’Unione Europea costituirebbe un problema molto grosso per tutti i produttori britannici.
Insomma, diciamo che tutto ciò potrebbe rappresentare un terremoto per le produzioni britanniche, ed anche per le nostre abitudini di consumatori dei mezzi audiovisivi. Tanto per citare una produzione britannica di grande livello potremmo menzionare The Crown, che certamente non verrebbe tagliata fuori dal mercato, ma il rischio di perdere dei progetti britannici di qualità ci sarebbe. E le stesse produzioni del Regno Unito rischierebbero di non avere i soldi per essere finanziate, almeno in parte.
- EU prepares to cut amount of British TV and film shown post-Brexit (theguardian.com)