La recensione di Ratchet & Clank: Rift Apart, atteso sequel della famosa saga dedicata al Lombax più famoso dell’universo e al suo amico robot, pronti ancora una volta a salvare il mondo dalle grinfie del terribile Dr. Nefarious. Stavolta però i pericoli viaggiano tra le dimensioni, portando i nostri Ratchet e Clank a fare la conoscenza di un universo dove Nefarious ha sempre vinto contro le forze del bene, diventando imperatore di tutto ciò che è conosciuto.

Nuove sfide, vecchi volti e tanti pericoli sono pronti ad essere affrontati dai due eroi… e non solo.

Una delle dinamiche che caratterizza questa saga in confronto a tante altre uscite nel corso degli anni è l’importanza data alla storyline: i capitoli principali della serie sono ben 8 (9 con questo nuovo Rift Apart), se escludiamo i vari spin-off usciti nel tempo e il remake del 2016. Ognuno di questi capitoli, nel corso del tempo, ha permesso ai fan del brand di incontrare personaggi amici e nemici dalla profonda caratterizzazione, ognuno con i suoi tratti caratteristici e per questo entrato nel cuore dei videogiocatori.

Gli stessi Ratchet e Clank sono diventati icone della console, soprattutto grazie alla loro duplice natura che li ha fatti amare sia dai giovani, sia da chi invece ha vissuto molte generazioni di console sulla propria pelle. Ratchet infatti non combatte solo girando su se stesso o saltando sui nemici, ma usa armi da fuoco di ogni tipo e tecnologia, mentre Clank si trova spesso a dover usare le sue competenze scientifiche.

Insomma, Ratchet e Clank non sono gli eroi che ti aspetteresti da un classico platform, e forse proprio per questo sono i più interessanti da (ri)scoprire. Le cose crescono esponenzialmente quando le sfide non saranno più affrontate viaggiando tra i vari pianeti dell’universo, ma da dimensione a dimensione, inaugurando ufficialmente un vero e proprio multiverso.

È esattamente questo l’incipit che ci propone Ratchet & Clank: Rift Apart, nuovo capitolo esclusivo per PlayStation 5 che ci porterà a vedere tante versioni alternative di eroi e nemici che tutti i fan riconosceranno al primo colpo.

 

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Un multiverso di divertimento

Per chi ha già dimestichezza con i fumetti della DC Comics e della Marvel, il multiverso non è nulla di strano. Cerchiamo comunque di spiegarlo velocemente non tanto per la teoria che vi si cela dietro, ma per il valore stesso che si palesa in una serie con molti personaggi.

La teoria dietro al multiverso pone alla base di tutto l’esistenza di universi paralleli, sovrapposti e mai in contatto gli uni con gli altri, che differiscono tra loro per qualche dettaglio. Questo espediente fantascientifico ha permesso, nel corso del tempo, di giocare con i personaggi e le linee temporali di varie sceneggiature in modo intelligente, proponendo versioni diverse degli stessi conosciuti eroi.

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Ratchet & Clank: Rift Apart parte dallo stesso assunto: il Dr. Nefarious che tutti conosciamo, sfruttando delle fratture nelle dimensioni, riesce ad arrivare in un universo dove ha sempre vinto ed è un imperatore.

Questo obbligherà i nostri eroi a varcare il portale verso questo universo, scoprendo un mondo tanto familiare quanto differente: se infatti alcuni personaggi sembreranno molto simili, delle leggere differenze li porranno al giocatore come nuovi incontri da fare (mantenendo però un dolce retrogusto di “familiare”).

Da questo punto di vista, la dinamica del multiverso è sfruttata dai ragazzi di Insomniac Games in modo geniale: l’idea di giocare anche sulla nostalgia – magari rivisitando pianeti già visti nei precedenti giochi, ma stravolti da qualche differenza – risulta ben sfruttata e riesce a rendere questo nuovo capitolo una boccata d’aria fresca sia per i neofiti, sia per i vecchi fan.

I Lombax

Ratchet & Clank: Rift Apart si posiziona in termini di sceneggiatura esattamente dopo il capitolo del 2013, Ratchet & Clank: Into the Nexus, ultimo gioco della Saga del Futuro. Partendo da quello, il titolo si slega da molti filoni narrativi del passato – così da essere perfetto anche per chi non ha mai giocato ad un capitolo della serie – e riprende una delle dinamiche più interessanti della serie: chi sono i Lombax?

Questa razza nativa di Fastoon ha infatti usato (in passato) il Dimensionatore per scappare dall’Imperatore Tachyon e trovare rifugio in una dimensione sconosciuta.

Proprio per questo motivo la scoperta su questa nuova dimensione di Rivet, personaggio “controparte” di Ratchet, apre quel vaso di pandora che per molti capitoli non è stato sfiorato, e che adesso invece finalmente prepara il campo alla scoperta di ciò che è successo – e soprattutto di dove si trovano – questi Lombax.

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Rivet, che come Ratchet prende il nome da un oggetto usato da meccanici e ingegneri (il rivetto) è un personaggio simile sotto alcuni aspetti al nostro eroe, ma allo stesso tempo diverso: seguendo il buon canone del multiverso, questo incontro – che non vi rovineremo con inutili spoiler – costituisce alcuni dei dialoghi più intriganti della nuova avventura.

Se quindi le dinamiche di storyline sono ben strutturate su questo duplice fatto, non possiamo dire lo stesso per la gestione delle abilità e delle armi dei personaggi: esse saranno infatti in condivisione, cambiando ben poco tra le fasi dedicate a Ratchet o a Rivet (visto che anche i potenziamenti saranno gli stessi).

Unico limite il cielo?

Ratchet & Clank: Rift Apart ci porta quindi in questa nuova avventura multi-dimensionale, dove nel corso dell’esperienza saremo portati a visitare vari pianeti, trovando in ognuno di essi un “mondo” di cose da fare. In primis avremo sempre la nostra missione principale da completare, per poterci avvicinare di un passo verso la vittoria contro l’Imperatore Nefarious.

Inoltre, alcuni pianeti presenteranno una missione secondaria: essa, molto semplice e non troppo tediosa, sarà un’interessante aggiunta all’esperienza di gioco. Non mancheranno infine i vari collezionabili: parliamo di armature (prese dai vari capitoli della serie), viti d’oro (che permetteranno di sbloccare degli extra interessanti) e info-bot (utili per sbloccare un oggetto particolare).

Il viaggio tra pianeti sarà quindi una sorta di hub di gioco, dove potremo spostarci attraverso l’astronave di Ratchet o di Rivet da uno all’altro. Ognuno di questi pianeti, infine, avrà il proprio personaggio: sebbene abbiamo già parlato del fatto che i due eroi sono soltanto un cambio di skin, in termini di trama ogni pianeta permetterà di usare soltanto il Lombax designato.

Il giusto tempismo

Il gioco degli Insomniac Games continua sulla sua strada da action platform, proponendo un combat system a metà tra il classico action e uno shooter con tanto di meccaniche di strafe ben implementate. Nel corso del gioco Ratchet (o Rivet) potranno far affidamento sulla loro arma (rispettivamente l’Onnichiave e quello che sembrerebbe un martello/chiave a bussola) per il combattimento ravvicinato – con a disposizione una classica combo di attacchi non troppo elaborata – mentre avranno dozzine di armi da fuoco da poter usare, ognuna con il suo particolare uso.

Ogni arma da fuoco in Ratchet & Clank: Rift Apart ha la sua peculiare modalità di fuoco: parliamo di colpi di ogni tipologia, con alcune armi che riescono a superare il limite dell’assurdo.

Se infatti qualche fucile potrebbe sembrare normale, in realtà la gran parte delle armi – siano esse da fuoco o da granata – saranno strampalati gadget capaci di lanciare proiettili che rimbalzeranno sul nemico, o magari dei piccoli robot che inizieranno a infastidire i nemici circostanti.

Ogni arma a distanza, inoltre, potrà essere potenziata attraverso il Raritarium, valuta che potrete collezionare distruggendo determinate casse; oltre a questa, avrete anche i soliti bulloni che invece permetteranno acquisti nello shop di Miss Zurkon.

Per quanto riguarda il sistema di combattimento, infine, il tempismo sarà vitale: avanzando nel gioco sarà richiesto sempre di più un livello qualitativo di manovre elevato, che vi porteranno a sfruttare lo scatto, la possibilità di muoversi lateralmente in strafe (con tanto di salto) e la concatenazione dei giusti colpi di onnichiave legati a invece colpi di arma da fuoco. Sarà vitale inoltre che quest’ultime vengano utilizzate in modo intelligente, perché le munizioni tenderanno ad esaurirsi velocemente e, per poterle potenziare e farle salire di livello, dovrete accumulare esperienza con la determinata arma grazie al suo utilizzo.

La vera Next-Gen

Ratchet & Clank: Rift Apart urla “Next-Gen” da tutti i pori: la grafica di gioco è fantastica, e avendolo provato in modalità “qualità” (30 FPS 4K Nativo con Ray Tracing) possiamo dire che è il primo vero approccio a quella che possiamo definire nuova generazione. Ogni tratto del gioco mostra dettagli assurdi, passando da texture in lontananza che non perdono qualità fino a quelle vicine che invece riescono a mostrare ogni centimetro senza problemi di alcun tipo.

Ciò che però è stupendo è il modo in cui il Ray Tracing è implementato: parliamo di una delle applicazioni migliori mai viste fino ad ora, e se pensiamo che avviene su console, allora ha un doppio significato.

Ogni superficie riflettente riesce a mantenere i suoi dettagli e al contempo mostrare qualcosa di ciò che avviene intorno, senza però trovarci davanti ad una tech demo, ma su un vero gioco.

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Le due superfici che subito noterete sono il corpo di Clank, che rifletterà alcune luci e qualche colore, ma la vera cartina tornasole di questo Ray Tracing è senza dubbio la testa di Nefarious: in entrambe le versioni infatti, in ogni scena potremo notare ciò che ci si para intorno semplicemente guardando questo vetro trasparente, capace di riflettere ogni cosa e di distorcere anche in base alla forma ciò che mostra.

Il resto della qualità è comunque visibile nei panorami, nei dettagli del fogliame o in ogni singola superficie, permettendo ai designer di caratterizzare ogni singolo personaggio e ogni mondo di gioco in modo superbo. Anche il suono non è da meno, sfruttando appieno l’audio 3D in modo da creare il giusto ritorno di eco, riverbero e attenuamento in base al tipo di ambiente dove ci troviamo, che sia in una stanza, un prato aperto o magari in qualche scomodo ripostiglio.

Un’esperienza divertente

Ratchet & Clank: Rift Apart è un’esperienza di gioco unica e divertente. Parliamo di un action platform che è capace di risultare piacevole pad alla mano, interessante per quanto riguarda la sceneggiatura e con un comparto tecnico da brividi, uno dei migliori fino ad ora. Nelle sue dieci ore di gioco (che diventano quindici circa se volete prendere ogni collezionabile) il gioco vi porterà a spasso nel multiverso alle prese con pericoli interdimensionali.

Purtroppo l’unica pecca di questo nuovo capitolo è il suo voler giocare sulla difensiva: la trama evolve bene, ma non cambia più di tanto lo status quo dei nostri eroi, quasi fungendo da raccordo per quello che potrebbe essere un nuovo – e magari più esaustivo – capitolo della serie.

Altra pecca senza dubbio riguarda le boss fight: sono poche, talvolta riciclate e purtroppo non così difficili da richiedere un approccio particolare. Nemmeno l’uso delle fratture dimensionali, decisamente dall’alto potenziale in termini di gameplay, riescono a differenziare più di tanto un gioco che, purtroppo, rimane sempre nella sua comfort zone.

Sicuramente non è necessario ogni volta inserire in un videogioco meccaniche innovative o parti di gameplay avveniristiche, ma ciò che rimane alla fine dell’esperienza di Ratchet & Clank: Rift Apart è un dolce retrogusto dato da questa fantastica avventura, accompagnato però da un lievissimo cattivo sapore, pensando a tutto quello che i ragazzi di Insomniac avrebbero potuto fare.

Forse qualche boss fight in più, un po’ più di coraggio nella trama (e nel voler raccontare la storia dei Lombax) e una sinergia tra le armi disponibili maggiore avrebbe reso questo fantastico gioco una perla indiscussa. Così, invece, rimarrà “soltanto” un gioco eccellente, un must per tutti i fan della serie e del genere, e un gioco da comprare assolutamente se volete vedere mostrare i denti alla vostra PlayStation 5.

Ratchet & Clank: Rift Apart ci riporta in sella ad una montagna russa adrenalinica interdimensionale tecnicamente superba.

90
Ratchet & Clank: Rift Apart
Recensione di Simone Lelli

Ratchet & Clank: Rift Apart ci riporta di nuovo alle prese con nemici formidabili, armi strampalate e un viaggio che supera il limite dell'universo, approdando tra pericoli interdimensionali. I nuovi personaggi sono interessanti, il gameplay rimane fedele all'originale e la qualità video e audio del gioco è da primato. Purtroppo tutto questo viene leggermente minato da poche boss fight non proprio memorabili, una mancata sinergia tra le varie armi e una sceneggiatura che fa intendere questo capitolo come una sorta di raccordo tra i precedenti e quelli che, in futuro, potrebbero finalmente raccontare la storia dei Lombax.

ME GUSTA
  • L'ironia di Ratchet & Clank
  • Una grafica da urlo
  • Dozzine di armi geniali
FAIL
  • Non osa oltre gli standard della serie
  • Poche boss fight, non proprio memorabili