Nel 2019 Alienware aveva presentato il suo laptop Area-51m, laptop che avrebbe dovuto essere il non plus ultra della personalizzazione, ma che si è dimostrato una mezza bufala: ora uno dei clienti insoddisfatti apre una class action, accusando l’azienda di frode.

Robert Felter si è infatti sentito tradito dalla presentazione pregna di iperboli di cui si era fregiato il computer portatile da gaming, quindi ha accusato la ditta madre, Dell, di aver “intenzionalmente ingannato e sviato il pubblico così da creare un vantaggio competitivo basato su di una falsa rappresentazione atta a fomentare le vendite”.

Nessuna ambiguità sui contenuti della causa, dunque. Bisogna altresì notare che Alienware abbia sordidamente reso manifesto il suo bluff solamente a seguito delle prime vendite, nel maggio del 2020, assicurandosi che molti gamer si trovassero impossibilitati a divergere sulla concorrenza.

Molte delle affermazioni di Alienware che l’accusa considera come prova di frode, è da notare, sono state rispolverate e replicate anche di recente, in occasione degli ultimissimi annunci. Nonostante le similitudini, resta ambiguo se si tratti nuovamente di un discorso promozionale o se effettivamente la ditta tech voglia correggere l’errore passato.

Tutto dipende dal come si vuole inquadrare la situazione: se la si vuole leggere come una mancanza in buona fede o se una vera e propria truffa consapevole, certa del fatto che le promesse non possano in alcun modo essere attuate.

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