Le regole internettiane dell’India sono notoriamente state scritte per consegnare le chiavi della censura nelle mani del Governo, cosa che ha spinto molti social media a dover compiere delle scelte tutt’altro che facili. Twitter è tra le aziende che più sta accumulando attriti con le autorità dell’India, con il risultato che l’azienda inizia ad aver paura per i suoi dipendenti locali.

L’establishment indiano non è affatto insolito al minacciare di ripercussioni carcerarie quelle Big Tech che non sottostanno ai suoi ordini, tuttavia l’ultima “bravata” del Governo ha instillato una certa ansia in chi è nel contesto schierato in prima linea.

Visto che Twitter non si sta dimostrando solerte nell’applicazione delle leggi sulla censura e che, per dipiù, ha osato sbugiardare il portavoce del partito politico dominante, la situazione si è fatta tesa e pochi giorni fa le forze dell’ordine sono andati a bussare alle porte degli uffici amministrativi di Delhi e di Gurugram.

Gli uffici erano chiusi – tutti i lavoratori stanno operando in remoto a causa della pandemia – tuttavia il messaggio intimidatorio è stato chiaro. Twitter ha deciso dunque di temporeggiare, chiedendo tre mesi per mettersi a norma e, nel frattempo, denunciando la situazione al limite del totalitarismo.

Ora come ora, siamo preoccupati per i recenti eventi che riguardano i nostri dipendenti in india e per le potenziali minacce alla libertà d’espressione delle persone che noi serviamo. Noi, così come molti di coloro che fanno parte della società civile indiana e di altri Paesi del mondo, siamo preoccupati dal fatto che la polizia utilizzi tattiche intimidatorie in risposta alla nostra decisione di applicare i Termini di Servizio globali, così come troviamo preoccupanti anche le nuove regole IT [indiane].

Pianifichiamo di promuovere alcuni cambiamenti in queste norme che inibiscono la conversazione libera, aperta e pubblica. Continueremo ad avanzare un dialogo costruttivo con il Governo indiano e crediamo sia ciò sia critico per adottare un approccio collaborativo. Salvaguardare l’interesse del pubblico è una responsabilità collettiva degli ufficiali eletti, dell’industria e dell’intera società civile,

ha scritto Twitter.

 

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