Si è spento stamani, nella sua residenza di Milo, in provincia di Catania, Franco Battiato, artista poliedrico e di grande rilievo internazionale.

Noto al grande pubblico per il suo eclettico percorso musicale, difficilmente incasellabile in un unico genere, ha spaziato tra il pop e la musica classica, tra il folk e l’opera, sperimentando nuove sonorità con l’elettronica in tempi non sospetti e regalando al suo pubblico perle come La cura, Centro di gravità permanente, Bandiera Bianca e Voglio vederti danzare.

Nel corso della sua carriera artistica è stato anche un apprezzato pittore e ha avuto un lungo sodalizio col cinema in varie vesti: è stato non solo compositore di colonne sonore o autore di brani utilizzati anche da registi importanti (Alfonso Cuarón affermò “Battiato mi provoca una emozione profondissima”) o da serie molto popolari (come ad esempio La Casa di Carta) ma anche regista, prima per i suoi stessi videoclip e poi con i film Perdutoamor, Musikanten, Niente è come sembra, Auguri Don Gesualdo.

Riportare in poche righe la sua carriera è semplicemente impossibile o quantomeno riduttivo: ci limitiamo a rendergli omaggio come Maestro d’arte.

Le esequie dell’artista settantaseienne, malato da tempo, avverranno in forma privata, fa sapere la famiglia.