Un documento sottoposto da SpaceX alla Federal Communications Commission (FCC) rivela che qualcosa sta bollendo in pentola: l’azienda aereospaziale guidata da Elon Musk si sta preparando a testare il primo volo orbitale della navicella Starship.
Stando alle carte, SpaceX dovrebbe lanciare lo Starship dalla base di Boco Chica, congiungendola per la prima volta ai giganteschi propulsori “super heavy booster”. Questi dovrebbero portarlo in orbita per un lasso di circa tre minuti, quindi la navicella dovrebbe proseguire il suo viaggio per altri 90 minuti, rientrando in atmosfera non lontano dalle Hawaii, a un centinaio di chilometri dalla costa nordovest dell’isola di Kauai.
Il booster abbandonato a sé, precipiterà – o meglio, “compirà un parziale ritorno a terra” – nel Golfo del Messico, a circa 30 chilometri dalla riva.
Il primo volo orbitale di Starship permetterà di “quantificare le dinamiche di ingresso così da comprendere meglio cosa provi il veicolo in un regime di volo che è estremamente difficile da prevedere accuratamente o da replicare al computer”. Una volta raggiunta questa consapevolezza, è facile che la navicella verrà sottoposta immediatamente a un redesign che sia in grado di ottimizzare le sue capacità di volo, redesign che la avvicinerà ulteriormente alla sua destinazione.
Starship vorrebbe infatti fungere anche da moderno “concorde”, ovvero mira a offrire un sistema di viaggio estremamente rapido che possa permettere ad alcune persone di muoversi in un battibaleno da una parte all’altra del pianeta. Londra-New York in circa un’ora.
Bisogna nondimeno sottolineare che SpaceX stia focalizzando tutta la sua comunicazione di PR sui viaggi nello spazio, più che su quelli terrestri, quindi si rende necessario prendere questi test senza cedere eccessivamente all’entusiasmo, aspettando pacatamente che l’azienda o il suo CEO ci aggiornino sulla faccenda.
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