La parte più puerile della nostra educazione ci fa sempre sorridere all’idea, tuttavia le flatulenze delle mucche causano una quantità di emissioni che incidono non poco sulle dinamiche ambientali. Proprio per questo motivo, il National Institute of Standards and Technology (NIST) e il Kansas State University (KSU) stanno collaborando per costruire l’Agricomb, un pettine di frequenze che riesce a misurare i gas intestinali del bestiame analizzando i diversi colori della luce.

Laser emessi in fasci ravvicinati pulsano luce in diversi colori: la luce viene convertita quindi in frequenze che ricordano, per l’appunto, i denti di un pettine i cui colori sono relativi alla velocità di oscillazione delle onde di luce. Nel caso specifico, Agricomb è composto da un sistema a due pettini, il che lo rende tanto preciso da identificare le tracce di gas in base alle sfumature di colori infrarossi che vengono assorbite dall’atmosfera.

In parole povere: il “laserone” vede le puzzette del bestiame.

Usando lo strumento, i ricercatori hanno calcolato la qualità delle flatulenze di 300 mucche, stimandone le concentrazioni di ammonio e metano in un’area di 100 metri, sia sottovento che sopravento. I risultati sono poi stati comparati con i sistemi di misurazione commerciali posti a bordo delle recinzioni, umiliandole con una performance molto più precisa.

Per il futuro, il nostro piano è quello di lavorare con il KSU per compiere le misurazioni di un pascolo dove il bestiame mangia le erbe del luogo. Cibi differenti, più l’attività microbica nel terreni erbosi che consuma metano, potrebbero tradursi in una produzione atmosferica di metano minore nei pascoli che negli allevamenti.

Il bestiame passa circa il 75 per cento della loro vita in pascolo, quindi queste misurazioni sarebbero maggiormente rappresentative della loro vera produzione di metano. Ciò sarebbe anche più difficile da misurare, visto che la misurazione si estenderebbe su un’area più ampia, circa 500 per 500 metri, con meno animali, circa 40,

ha dichiarato il co-autore dell’indagine, il fisico Brian Washburn.

 

 

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