Twitch ha annunciato oggi una modifica profonda alle sue policy, introducendo nelle norme dei codici che vanno a regolamentare il comportamento del portale nei confronti dei bulli e mascalzoni che operano su altri social o, addirittura, offline.

L’azienda digitale ha infatti deciso di dire basta a estremisti, a persone che inneggiano all’odio, pedofili o, comunque, a individui che minacciano di danneggiare direttamente o indirettamente la società e le comunità. Una presa di posizione che, almeno su carta, è stata assunta anche da altre aziende tech, ma che Twitch intende estendere anche alla sfera del mondo reale.

Per farlo si appoggerà alle autorità, alle forze dell’ordine, ma anche a uno studio legale esterno che possa letteralmente dispiegare investigatori sul territorio. Vista la complessità, ma anche il costo, di una simile operazione, è facile intuire che l’intervento si limiterà al solo territorio statunitense.

Un approccio tanto invasivo – e un pelo inquietante – potrebbe essere stato pensato come risposta diretta ad alcuni scandali che hanno coinvolto in passato Twitch, cose che andavano ben oltre ai semplici bulli e agli atteggiamenti tossici tipici della Rete.

Nell’estate del 2020 l’azienda si era infatti trovata coinvolta in alcuni episodi di molestie e abusi sessuali, con diverse donne che hanno accusato il portale di non aver garantito sufficienti difese di quei predatori che, nel migliore dei casi, inviano dick pic e che nel peggiore si dedicano allo stalking.

 

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