Una buona fetta del mondo Hi-tech si sta muovendo verso il LIDAR, ma su scala domestica ci si deve accontentare di mezzi più modesti e alcuni smanettoni decidono di reinventarsi il sonar, magari sotto forma di robottino ultrasonico che vigila il posizionamento degli oggetti attorno a sé. Perché però farlo con le sembianze di un R.O.B. fluo? Quelle sono scelte stilistiche,
Solo ieri vi avevamo parlato di un braccio robot capace di trovare, identificare a raccogliere oggetti in relazione alle onde radio, oggi ci concentriamo invece su un “radar” che invia ping a 180 gradi, così da raccoglierne il ritorno sonoro, impercettibile all’orecchio umano.
Il sonar ultrasonico in questione è nato dalla mente di [mircemk], il quale ha progettato e costruito quello che di fatto è un sensore rotante in grado di percepire la distanza degli ostacoli. Lo strumento misura i dati in tempo reale e li trasmette quindi a un’interfaccia su computer che a sua volta mappa la posizione di tutti gli oggetti che lo circondano. Non solo, la macchina è in grado di estrapolare il feedback in modo da percepire persino molteplici oggetti, anche quando questi sono celati al ritorno diretto del suono.
Il progetto messo in mostra dall’autore è in grado di coprire una gittata che va dai due centimetri al metro, tuttavia una mente adeguatamente motivata potrebbe tranquillamente prendere in considerazione di aumentarne la portata.
A cosa potrebbe mai servivi un attrezzo simile? Non siamo sicuri di volerlo sapere, anche perché il vedere quel sonar tagliato a 180 gradi ci ricorda fin troppo da vicino il film Alien e ci sta risvegliando traumi horror.