La Cina lancerà in primavera la prima di undici spedizioni che dovranno portare in orbita di pezzi con cui assemblare la China Space Station (CSS), una base orbitante che nascerà come evoluzione del programma Tiangong, terminato nel 2019.
Un programma che non è stato esente da intoppi, se non altro nelle tempistiche. Il Tiangong ha creato negli anni due moduli sperimentali, i quali sarebbero tuttavia dovuti culminare in un terzo test finale. Le cose sono andate per le lunghe e il Tiangong-2 si è dovuto sobbarcare tutti i test che invece sarebbero dovuti toccare al suo successore, cancellato ancor prima di nascere.
Piuttosto che puntare sul Tiangong-3, La Cina ha ritenuto opportuno – e come biasimarla – muoversi verso la CSS, una costruzione che su carta dovrebbe essere del tutto alla pari con il Mir e la International Space Station (ISS).
Al momento la priorità della missione è quella di spedire il modulo centrale, Tianhe (armonia dei cieli), per poi passare al cargo e al rifornimento. Solo allora verrà inviata la prima ciurma di costruttori spaziali, con il loro lavoro che, se tutto andrà bene, dovrebbe concludersi entro il 2022.
Le undici spedizioni saranno composte dai tre moduli, quattro ondate di lavoratori umani e quattro cargo Tianzhou. In attesa che i primi missili raggiungano lo spazio, in Cina gli astronauti si stanno ormai già allenando da mesi, così da essere pronti per tutte le difficoltà che dovranno affrontare nel fornire il loro contributo nel consolidare l’importante base spaziale.
Potrebbe anche interessarti: