Nel 2009, fin dalla sua scoperta grazie al telescopio spaziale per raggi gamma Fermi della NASA gli scienziati hanno trovato un’eccedenza di emissioni di raggi gamma senza rilevare la causa. Quello che si può rilevare è una delle luci più energetiche dell’Universo e un fisico italiano ripropone la teoria della presenza della materia oscura.
Fin da quando è stata scoperta, questa eccedenza di raggi gamma, ha lasciato perplessi gli scienziati che hanno cercato di dare una spiegazione con la presenza di materia oscura, ma le analisi all’epoca erano molto incerte e i risultati non garantivano una base solida della tesi.
Ancora non abbiamo certezze su cosa sia la materia oscura ma sappiamo che c’è qualcosa: una massa misteriosa responsabile degli effetti gravitazionali che non possono essere spiegati dalle cose che possiamo rilevare direttamente come le stelle, la polvere, il gas e le galassie.
Sappiamo che esiste la materia oscura per l’effetto gravitazionale che ha su altri oggetti, è circa l’80% di tutta la materia presente nell’Universo.
Quello che si può rilevare è una delle luci più energetiche dell’Universo.
Si sono fatte diverse ipotesi come causa di questa inusuale attività ad esempio stelle morte e molte vecchie, le pulsar. Studi recenti hanno anche scoperto che la distribuzione del GCE non è uniforme quindi come coerente con le sorgenti puntiformi, come le stelle.
Questo eccesso di raggi gamma Galactic Center GeV Excess (GCE) ora sembra avere una spiegazione.
Dopo varie teorie gli scienziati rimettono sul piatto la materia oscura, in particolare il fisico italiano Di Mauro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Il suo studio confronta i dati del telescopio Fermi negli ultimi 11 anni con le misurazioni di altre anomalie astronomiche registrate dal rilevatore di raggi cosmici Pamela a bordo del satellite Resurs-DK n. 1 e l’esperimento Alpha Magnetic Spectrometer a bordo della ISS.
Uno studio che ha ridotto al minimo le incertezze introdotte dalla radiazione di fondo fornendo informazioni sulla distribuzione spaziale del GCE.
Il mio studio, invece, sottolinea come la distribuzione spaziale dell’eccesso non cambia in funzione dell’energia
Ha detto il fisico infatti che quanto rilevato non era mai stato osservato prima e potrebbe essere spiegato dalla materia oscura, si pensa infatti che le particelle di materia oscura dovrebbero avere energie simili.
Con un secondo studio lo stesso Di Mauro ha definito un modello teorico determinato sul fatto che la possibile esistenza di questo tipo di materia oscura non è confutata dalle altre anomalie registrate nel diffuso astrofisico.
Come ha aggiunto, il secondo studio, ha permesso di
derivare le proprietà che potrebbero contraddistinguere la materia oscura, proprietà compatibili con gli eccessi di segnale provenienti dal centro galattico e con i limiti superiori determinati dai dati riguardanti le particelle note.
La ricerca è stata pubblicata su Physical Review D, e il secondo articolo è disponibile su arXiv.