Nicolas Maduro, presidente del Venezuela, ha pubblicato con costanza su Facebook post e video che promuovevano una sedicente cura miracolosa che sarebbe teoricamente capace di prevenire e curare il coronavirus: il Carvativir, un medicamento orale che viene raffinato dal timo.

I medici, venezuelani e non, sottolineano come non esista alcuna prova scientifica che il prodotto abbia una qualche funzione benefica e definiscono “pericolose” le parole del leader politico. Dal canto suo, Maduro va avanti per la sua strada, sostenendo addirittura che il Carvativir sia “miracoloso”, di fatto improvvisandosi moderno venditore di olio di serpente.

A distanza di circa un mese da che il presidente ha intrapreso questa campagna promozionale pseudoclinica, Facebook ha deciso di punire le sue ripetute infrazioni della policy del social, bloccandogli la possibilità di postare nuove contenuti per 30 giorni.

Seguiamo la guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), la quale sostiene che al momento non vi siano medicazioni per curare il virus. Tenendo conto delle ripetute violazioni alle nostre regole, abbiamo congelato la pagina per 30 giorni, periodo in cui si sarà esclusivamente read-only,

ha riferito l’azienda a Reuters.

Che Maduro cerchi di promuovere cure alternative non è poi così sorprendente: la situazione vaccinale del Paese non è delle migliori, visto che il Governo ha deciso di proibire categoricamente l’importazione delle fialette AstraZeneca con quella che molti considerano una mossa puramente politica.

La draconiana scelta del social è ancor meno stupefacente. Tutte le aziende tecnologiche del settore stanno infatti subendo forti pressioni politiche e sociali perché si impegnino a garantire policy chiare e affidabili, nonché che le conseguenze delle infrazioni vengano applicate anche alle persone di potere.

 

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