I ricercatori dell’OMS forniscono i primi dati della loro indagine cinese su Covid-19, dicendosi convinti che non sia stato creato a Wuhan.

Una spedizione di ricercatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avuto recentemente modo di esplorare alcuni punti critici della provincia cinese, compresi i laboratori altamente presidiati che teorie complottiste vorrebbero come la culla stessa del Coronavirus.

Dopo aver passato due settimane in loco, gli scienziati non sono giunti a nessuna grande epifania, di fatto vedendo riconfermate le posizioni a cui aveva già da tempo aderito il consenso scientifico, ovvero che Covid-19 non sia nato artificialmente nelle ditte di ricerca site a Wuhan.

Peter Ben Embarek, specialista di malattia animali per l’OMS, ha addirittura riferito che la teoria della fabbricazione artificiale del virus – fortemente sostenuta dall’ex presidente statunitense, Donald Trump – non sia “un’ipotesi a cui suggeriremmo di dedicare ulteriori studi”.

Gli incidenti capitano […] tuttavia è estremamente improbabile che qualsiasi cosa possa essere fuggita da quel posto,

ha aggiunto, riferendosi ai meccanismi di sicurezza e alle documentazioni presenti sul sito “incriminato”.

Sembra altresì fondata la teoria del contagio transpecie scaturito dalla vicina riserva naturale, anche se non è ancora chiaro come il virus sia arrivato a impestare il mercato di pesce di Huanan.

A essere sospettati non sono però più i pipistrelli e i pangolini, piuttosto si guarda ora ad animali che potrebbero aver fatto da ponte, ereditando il Coronavirus dalle creature selvatiche per poi trasmetterlo all’essere umano. Animali quali visoni e gatti.

 

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