Il Garante per la protezione dei Dati ha aperto un fascicolo anche contro Facebook e Instagram. L’Autorità vuole capire se i controlli attuali siano sufficienti per impedire ad un minorenne di creare un nuovo account.
Anche Facebook e Instagram finiscono sotto la lente del Garante per la protezione dei dati personali. Dopo lo stop a Tiktok, ora l’authority ha aperto un nuovo fascicolo anche sulle aziende di Mark Zuckerberg.
Anche in questo caso, il Garante punta il dito contro la presenza dei minorenni sui social dopo aver già preso gravi provvedimenti contro TikTok.
Ad aver fatto scattare l’indagine è stato il tragico caso della bambina di Palermo, che si presume sia deceduta dopo aver partecipato ad una pericolosa challenge -chiamata Blackout Challenge- diffusa sui social. Le autorità inquirenti hanno scoperto che la bambina, nonostante la giovane età, aveva dei profili anche su Facebook e Instagram — e non solo su TikTok, come si era pensato fino ad ora.
Ora il Garante vuole fare chiarezza. L’autorità ha chiesto ai social di verificare quanti e quali account avesse la bambina; inoltre Facebook dovrà giustificare i motivi che hanno fatto sì che una bambina di appena 10 anni potesse iscriversi ai due social network senza che la richiesta venisse identificata e bloccata. Su Facebook l’età minima per iscriversi è fissata a 13 anni.
Come per TikTok, l’autorità ora potrebbe chiedere a Facebook e Instagram di implementare una qualche forma di sistema di verifica dell’età. Negli scorsi giorni si era parlato dell’ipotesi di imporre l’uso della Spid.
Facebook, scrive l’Ansa, avrà 15 giorni per adempiere alle richieste del Gpdp. Il social network non ha commentato l’apertura del fascicolo ma, con una nota, ha espresso le sue condoglianze alla famiglia della bambina.