Donnie Darko uscì il 19 gennaio 2001 e venne presentato con successo al Sundance Film Festival. Anche 20 anni dopo la sua uscita, il film continua a far discutere gli spettatori a proposito del suo significato.
Una storia straordinaria che si concentra su un giovane ragazzo di nome Donnie Darko (interpretato da Jake Gyllenhaal), il più grande risultato del film è che espande con successo l’ampiezza della sua visione artistica per porre domande di natura filosofica. Il surrealismo del regista Richard Kelly può essere estremo a volte, fin dalla sequenza di apertura, quando la telecamera si allontana dallo splendido paesaggio per mostrare Donnie che dorme in mezzo alla strada.
Prima che Donnie Darko inizi le sue esplorazioni metafisiche, il film si basa sulla realtà contestuale della sua ambientazione nel 1988. Come molti dei suoi gloriosi predecessori, tra cui Blue Velvet (1986) e American Beauty (1999), Kelly si occupa del tema ricorrente della noia suburbana.
Il sonnolento microcosmo suburbano di Donnie viene scosso fino al midollo quando un motore a reazione cade nella sua stanza. A salvarlo dal suo destino è stato Frank, l’amico immaginario di Donnie, che è un coniglio tutt’altro che rassicurante. Donnie diventa il ragazzo che ha sfidato la morte, e credendo di dover la vita a Frank, accetta di diventare il suo strumento di distruzione. Anche se è scampato alla morte Donnie viene informato dal suo nuovo amico immaginario che il mondo sta per finire, precisamente allo scadere di 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi. Curioso che il film sia stato girato proprio nell’arco di 28 giorni per essere in linea con la sequenza temporale della storia.
La versatilità di Donnie Darko per la gamma delle sue idee è evidente, attingendo a problemi di natura religiosa e psicologica, nonché a dilemmi scientifici e filosofici. Come la terapeuta di Donnie, siamo lasciati a cercare il coraggio di porci domande senza alcuna speranza di trovare risposte definitive.
- ‘Donnie Darko’: 20 years of Richard Kelly’s enigmatic cult-classic (faroutmagazine.co.uk)