Metro-Goldwyn-Mayer, storica casa di produzione cinematografica, starebbe pensando seriamente di vendere gli Studios proprio prima dell’uscita del prossimo 007: perché e a chi?

Tra le più grandi case di produzione cinematografica dei tempi che furono, la Metro-Goldwyn-Mayer (o più semplicemente, MGM), date le condizioni attuali del mercato, starebbe seriamente considerando una vendita in toto di Studios e proprietà, secondo quanto riferisce il Wall Street Journal.

La compagnia non è più da tempo sulla cresta dell’onda, nonostante il possesso di una library di tutto rispetto, comprendente tra l’altro la saga di Rocky e quella di James Bond. Non ha più la forza preponderante degli anni d’oro del dopoguerra e deve appoggiarsi, a seconda dei diversi mercati di riferimento, alla distribuzione di altre compagnie come Sony o Universal, o affidarsi alla co-produzione con altri studi, come Warner Bros.

Dopo tutta una serie di complicanze finanziarie (tra cui una bancarotta nel 2009-2010) MGM ha sempre cercato una via per tornare alla grandezza e all’indipendenza, ma è ormai da molto tempo che circolano voci su presunte cessioni e vendite del marchio o delle singole properties.

 

Metro-Goldwyn-Mayer

 

L’ultima su una cessione totale degli studi era giunta a inizio anno, ma si era risolta in un nulla di fatto; un paio di mesi fa, invece, si era parlato della vendita di un singolo titolo, quello attualmente più importante per la major: No Time To Die, il venticinquesimo film ufficiale di James Bond, che sarebbe dovuto uscire già nel corso dell’anno ma è stato più volte rimandato causa pandemia e conseguenti cinema chiusi.

 

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L’idea era di venderlo alle piattaforme streaming come Netflix, Apple TV o Amazon Prime Video, ma non si è trovato l’accordo monetario “giusto” che avrebbe creato un precedente importante.

Tuttavia, stando a quanto riportato dal WSJ, Morgan Stanley e LionTree LLC starebbero agendo in forma di consulenti per concretizzare la vendita totale del marchio, dal valore attuale di circa 5,5 miliardi di dollari, debiti inclusi.

Si tratta, chiaramente, di una cifra enorme e alla portata di pochi, ma il catalogo a disposizione, ricchissimo di classici e di nomi noti da sfruttare, farebbe sicuramente gola a chi sta cercando di espandere il proprio catalogo online.

Cifra troppo alta per Netflix o HBO/Warner, probabilmente, lasciando tra i papabili giusto Disney, Amazon ed Apple, di cui però andrebbero studiate le motivazioni: le variabili in gioco sono, quindi, molte ed è impossibile prevedere se sarà l’ennesimo tentativo a vuoto o un nuovo passo verso l’egemonia delle major nel detenere i diritti di molte delle più grandi produzioni audiovisive di sempre.