Sei politici britannici hanno presentato una mozione per cercare di combattere la recente piaga del bagarinaggio videoludico.
Sei esponenti del Partito Nazionale Scozzese hanno presentato, lunedì, una mozione del giorno per richiedere “il divieto di rivendere console da gioco e componenti per computer a prezzi decisamente superiori a quelli suggeriti dai produttori” in riferimento alle recenti pratiche di bagarinaggio online di console next gen, in particolare PlayStation 5 e Xbox Series X/S.
La mozione, inizialmente firmata da quindici membri del Parlamento, chiede inoltre al Governo di dichiarare illegale la rivendita di materiale ottenuto o acquisito tramite l’utilizzo di bot o similari.
L’idea sarebbe di equiparare la rivendita a quella dei biglietti degli spettacoli, nominali.
La mozione recita:
Il lancio di nuove console da gioco e componenti di computer dovrebbe essere accessibile a tutti i possibili acquirenti al prezzo consigliato dal manufattore, non inficiato da acquisti in massa effettuati da bot, che spesso aggirano le restrizioni sulle quantità acquistabili per singolo cliente.
Il problema dei bagarini è in realtà un doppio problema, perché se già la disponibilità sul mercato di PlayStation 5 (e, in misura minore ma comunque significativa, di Xbox Series X/S) è bassa, se buona parte delle scorte finisce nelle mani di rivenditori disonesti al consumatore tipo non rimane che affidarsi a loro, in caso non abbia intenzione di aspettare.
Il ricarico su queste console è discretamente folle (anche più del doppio del prezzo base) e ha generato un profitto netto per gli speculatori, si calcola, di almeno 28 milioni di dollari USA solo guardando alle rivendite su eBay.